Sala Consilina. Il folle gesto di Gaetano Ferrari !! Esempio per tutti.

 

Antonio Citera

 

SALA C. – Si rifiutò di consegnare le chiavi del tribunale accorpato a Lagonegro, Gaetano Ferrari ex sindaco di Sala Consilina indagato rischia grosso.Una storia paradossale al limite del grottesco quella capitata all’ex sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari che in questi giorni si è visto recapitare un avviso di fine indagine preliminare che lo vede indagato per interruzione di pubblico ufficio. A indagare, ironia della sorte è proprio la procura di Lagonegro. I fatti risalgono al settembre 2013 quando, il decreto di revisione della geografia giudiziaria chiuse definitivamente il tribunale di Sala Consilina accorpandolo a Lagonegro.  In quel frangente, l’allora  sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferrari, dopo le vibrate proteste fuori dal presidio di giustizia, e dopo aver accertato la precaria condizione  della struttura lagonegrese, non consegnò le chiavi del tribunale impedendo così il trasloco dei fascicoli giudiziari nel tribunale  accorpante. Queste furono le dichiarazioni di Ferrari : “preso atto della sussistenza delle irregolarità riguardanti l’agibilità dei locali destinati al tribunale nella sua interezza, il sottoscritto, non avendo la certezza del rispetto delle Leggi in merito alla perfetta agibilità della struttura giudiziaria lagonegrese e alla sicurezza per i cittadini e per i professionisti che saranno obbligati a frequentarla, si è trovato nella condizione di dover soprassedere alla consegna delle chiavi del tribunale di Sala Consilina”. Motivazioni più che valide a giudicar l’ingiustizia subita dal territorio. Dopo più di un anno l’amara sorpresa che sa di beffa, una lotta pro territorio fatta da un primo cittadino insieme ad altre centinaia di persone rischia di diventare l’ennesima presa in giro di una giustizia che ha il suo limite proprio nella sua interpretazione. Una sconfitta annunciata, l’amaro sorseggiare che provoca una lenta agonia. Oggi non si può più recriminare, tutti o quasi sapevano della sicura soppressione ma, pochi si sono preoccupati della causa, Ferrari ha cercato invano di ostacolare l’ingiustizia ma, a quanto pare la sta subendo con gli interessi. Gridiamo allo scandalo, ci indigniamo di fronte al ridicolo, oggi, come non abbiamo fatto ieri dovremmo far sentire veramente la nostra voce difendendo almeno quel briciolo di dignità che ancora ci sorregge.

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