Ostriche e Perle: bufala o pubblicità occulta ?

Aldo Bianchini

 

SALERNO – La vicenda di un signore che va a cena in un ristorante (più o meno noto !!) della city con un’amica, mangia ostriche e trova in alcuni di quei molluschi addirittura cinque perle, ha fatto il giro del mondo dell’informazione approdando finanche su Canale/5. Conoscendo un po’ gli ambienti in cui si è sviluppata la vicenda, tra il farsesco e il paradosso, la prima osservazione che mi sento di fare è quella del tempo. Difatti è trascorso molto tempo tra l’accadimento (lunedì 18 agosto) e la sua pubblicazione in anteprima su Il Mattino del 2 settembre. Ben 15 giorni di incubazione per una notizia che se corrispondente al vero, ripeto, (conoscendo un po’ gli ambienti in cui è maturata, non escluso quello giornalistico) sarebbe dovuta esplodere immediatamente. La seconda osservazione riguarda le modalità dell’accadimento. Un signore entra in un ristorante ed ordina le ostriche, sono finite e per questa ragione il titolare corre nella vicina pescheria ed acquista, guarda caso, proprio e soltanto quelle ostriche gravide di perle e, caso ancora più strano, le serve a tavola così come sono, cioè chiuse. Io non sono un degustatore e neppure un conoscitore di ostriche o di frutti di mare in genere, ma non mi è mai capitato che le ostriche (che da molto tempo non sono più un cibo pregiato !!) mi venissero servite chiuse; e questo per ovvie ragioni. Bisogna essere molto esperti per aprirle; con un attrezzo particolare bisogna individuare l’unico punto debole del mollusco dove infilare il coltellino; un’operazione non difficile ma alquanto complicata soprattutto a tavola con una bella signora e con lo champagne già pronto. Secondo gli esperti è meglio che l’ostrica venga aperta (dal ristoratore !!) appena uscita dal congelatore, si apre con più facilità. Ma c’è un altro aspetto che mi lascia pensare, spesso l’ostrica può anche essere andata a male (un po’ come tutti i frutti di mare) ed è necessario che vengano aperte con cautela prima di presentarle a tavola ed evitare brutte sorprese. Il 2 settembre arriva lo scoop da parte de Il Mattino, l’autore apre il suo pezzo con una frase che nelle intenzioni doveva essere ad effetto: <<C’è quella delle beffe, quella dei cretini, quella a lume di candela. La cena è sempre una fabbrica di sorprese. Poi all’improvviso spunta quella dei prodigi …>>. Niente di tutto questo, più terra terra e senza filosofeggiare troppo, io penso che si sia trattato di una bufala ferragostana, certamente ben organizzata, con la speranza che tutta la platea dei lettori o degli addetti all’informazione fosse una <<massa di cretini>>. Innanzitutto perché non esiste, o almeno non è stata pubblicata, una prova fotografica dell’accadimento; anzi su Il Mattino del 2 settembre c’è un bel piatto che fa bella mostra di se ma che non dice assolutamente nulla. Se non far aumentare i dubbi, perché le altre foto denotano chiaramente una preparazione scenica postuma rispetto al fatto. E’ proprio quel piatto, ben esposto, con l’ostrica aperta e con tanto di limone, quasi come se aprire un ostrica a tavola non dovesse causare fuoriuscita di liquido che cola sulle mani e creare, quindi, un po’ di imbarazzante disordine in presenza, comunque, di una signora portata a cena con ostriche e champagne, che svela l’arcano mistero. E non mi si venga adesso a dire che lo scopritore di ostriche, essendo probabilmente un esperto, ama girare per i ristoranti salernitani ad aprire ostriche; non ci crederò mai. Ma c’è di più, il caso sbarca su Canale/5 su evidente sollecitazione da parte del giornale che ha prodotto lo scoop, e lo stesso giornale ritorna ovviamente sul fatto il giorno dopo (3 settembre) andando ad intervistare il titolare della pescheria ad angolo con Piazza Flavio Gioia (La Rotonda) il quale non fa altro che aumentare i dubbi quando parla del costo delle ostriche e non riesce neanche a spiegarne bene la provenienza; suggerisco sia a lui che alla giornalista di andare al “Metro” (dove già vanno molti ristoratori salernitani di grido !!) per trovarle a costi assolutamente molto accessibili per tutti i portafogli a dimostrazione che si tratta di una specialità ormai decotta e frutto soltanto di allevamento. Sempre il 3 settembre, quasi come a voler dar man forte al collega autore dello scoop, arriva anche una pseudo conferma del fatto su “Il Corriere del Mezzogiorno” (articolo senza firma) che, comunque, ridimensiona il tutto riportandolo con poche righe a livello di una notizia in clima ferragostano. Perchè se non si tratta di una bufala, ripeto anche ben organizzata, dovrei pensare a pubblicità occulta in favore del ristorante, della pescheria e, perché no, anche dello scopritore di perle per finire ai giornalisti de Il Mattino che l’hanno eclatata impegnando due prime pagine del giornale con lunghi ed elaborati articoli + un paginone interno zeppo di foto (altro che la storiella del contenimento dei pezzi che non devono essere mai come libri !!). Questo chiacchiericcio già circola negli ambienti bene informati, ma questo è  un risvolto della vicenda a cui non credo nella maniera più assoluta conoscendo la professionalità degli interessati; preferisco pensare che davvero si sia trattato di una bella <<patacca ferragostana>> nella quale sono cascati in tanti, Canale/5 compreso.

One thought on “Ostriche e Perle: bufala o pubblicità occulta ?

  1. Solo alcune specie di ostriche sono capaci di produrre al loro interno le perle, ma queste non sono destinate al consumo umano. Questa qualità si trova nei mari orientali. Quindi, o i pescatori di Salerno le hanno trovate a migliaia di km di distanza o, la notizia è falsa anche perchè mangiare ostriche a metà agosto non mi sembra il massimo visto che si consumano nei mesi freddi o come dicono in Francia nei mesi senza le ” R” quindi, sono da evitare a maggio,giugno,luglio,agosto… Aiaiaiai “IL MATTINO” birichino……

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