Protezione Civile: le mani sui soldi ?

Aldo Bianchini

NAPOLI – Ancora una volta grazie agli amici di Ondanews.it ho la possibilità di intervenire su un fatto molto importante: la spartizione dei soldi che la Regione Campania ha distribuito su tutto il territorio per la riorganizzazione della <<protezione civile>>. La foto che vedete è stata tratta, appunto, dal quotidiano online Ondanews.it (non so dove l’hanno scovata !!); in tutta sincerità, più che uno studio attento del territorio, mi da l’impressione di chi intende mettere le mani (territorialmente !!) sui soldi pubblici e non sul territorio geografico per capire ed avviare seriamente il discorso della protezione civile che dovrebbe essere alla base di ogni discorso politico. Parliamo di ben 14milioni e 624mila euro che la Regione, essendo già avviata ufficialmente la campagna elettorale per le prossime regionali, deve distribuire a pioggia su tutto il territorio campano privilegiando e punendo, forse, a macchia d’olio gli amici e gli avversari politici. Guardando la bella foto (che già da sola è un articolo di approfondimento giornalistico !!) mi sembra quasi di sentire le voci dei protagonisti che allungano le loro mani sulla mappa geografica della regione per decidere la spartizione dei soldi: questo spetta a me, quello a te, a tizio niente !!. Tra le prime decisioni: 360mila euro per la Comunità Montana Vallo di Diano; 148mila euro per la Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo; 165mila euro per l’ Unione dei comuni Alto Cilento; 45mila euro per l’Unione dei comuni dell’Alto Calore. Mentre per quanto riguarda i comuni  60mila euro vanno a Capaccio ; 45mila euro a Roscigno; 30mila euro a Vallo della Lucania, Ascea, Sapri, Albanella, Roccadaspide, Castellabate, Camerota; 15mila euro a Caggiano, Petina, Ottati, Sant’Angelo a Fasanella, Piaggine, Aquara. E questo solo per rimanere nell’ambito della nostra Provincia che sarà ancora beneficiaria di altri appannaggi più o meno consistenti, dalla prima lista mancano difatti alcune grosse realtà che la Regione, anche dal punto di vista elettorale, non potrà ignorare. Di certo non potrà lamentarsi la Comunità Montana Vallo di Diano, quella presieduta da Raffaele Accetta, che in quanto ad appannaggio risulta la prima in graduatoria. “Investiamo, complessivamente – ha dichiarato l’assessore alla Protezione civile della Regione Campania, Edoardo Cosenza – 14 milioni 624mila euro (13 milioni 924mila per i Comuni e 700mila per le Province) per costruire, tutti insieme, un territorio il più possibile sicuro rispetto agli eventi naturali, ossia dotando ciascun paese, ciascuna città, di uno strumento in grado di individuare i principali rischi ai quali l’area è esposta, in modo da attuare una idonea prevenzione e di predisporre le istruzioni da seguire nel caso in cui quegli eventi dovessero verificarsi. Dovranno essere semplici istruzioni di uso semplice e immediato, a misura di cittadino”. Dalle parole dell’assessore regionale pare di capire che questi sono fondi destinati esclusivamente alla Protezione Civile. Se così fosse sarebbe davvero un nobile pensiero. Ma è così ? Per saperne di più dovremmo trovarci di fronte a Presidente e Sindaci devoti totalmente verso la legalità e la trasparenza. A questo punto così come è stata pubblicata la prima tabella di attribuzione dobbiamo sperare e credere che i destinatari si affrettino non soltanto a capire su quali progetti investire ma soprattutto a spiegare pubblicamente quanto e come viene investito il massiccio sostentamento pubblico. Qui non si scappa, si tratta di denaro pubblico gestito da enti comunque pubblici; la pubblicizzazione delle spese è addirittura un fatto obbligatorio per garantire legalità e trasparenza. Le Comunità Montane, le Unioni dei Comuni, i Comuni non sono Pro Loco e/o Associazioni che organizzano feste e festini, ottengono fondi pubblici su progetti a volte fantasma e poi non intendono mai rendicontare pubblicamente le spese e i ricavi. Facciamo una volta tanto una cosa degna di essere fatta e pubblicamente presentabile e presentata; non aspettiamo le solite ed inevitabili intromissioni della magistratura. Allontaniamo dalla gente il pensiero subdolo e sconcertante che una foto come quella pubblicata può ingenerare.

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