Maria Luisa Perrone
Antonio de Curtis, in arte Totò è stato sicuramente uno dei più grandi attori del secolo scorso. Un vero mito.
Parlando di questo grande personaggio, non possiamo non parlare anche della sua vena poetica, tanto da averci lasciato una poesia che è rimasta nella storia: ’A LIVELLA.
Questa poesia ci spiega bene, che una sola cosa alla fine unisce tutti gli esseri umani, li rende uguali: la morte.
Ogni persona defunta è uguale all’altra, sia stata essa ( come nel caso della poesia) un marchese o un netturbino. Magari la tomba dell’uno sarà diversa da quella dell’altro, ma queste cose alla morte non interessano.
Nelle altre “POESIE NAPOLETANE”, nel libro contenute, si capisce tutta la malinconia di questo principe di nome e di risata.
Sono poesie che esprimono i suoi pensieri, sull’amore, sulla felicità, sulla vita e le sue mille sfaccettature, sulla morte, con vari personaggi.
Possono anche sembrare divertenti, non potrebbe essere altrimenti, ma poi la malinconia esce fuori. Queste poesie sono scritte in napoletano.