La redazione
SALERNO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Franco Pelella che si rivolge direttamente allo scrittore Roberto Saviano per contestargli alcuni elementi fondamentali inerenti la denuncia che lo stesso scrittore ha promosso sull’eventuale nesso tra i tumori (che secondo uno studio sarebbero in aumento) e la cosiddetta Terra dei Fuochi. Ecco il testo: <<Caro direttore, Roberto Saviano [La verità (in ritardo) sulla Terra dei Fuochi e quelle risposte da dare ai suoi martiri; La Repubblica, 5/7/2014] ha citato il recente aggiornamento dello studio epidemiologico “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità per sostenere che si registra un “Eccesso di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori. Nella provincia di Napoli si è osservato un eccesso di incidenza per tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita” e che “Esiste un nesso tra la devastazione di intere aree, tra i rifiuti intombati e le morti per cancro, i bambini che si ammalano nel primo anno di vita, i bambini che nascono con malformazioni”. Ma poi ha aggiunto che “… è ora che le istituzioni, finalmente, rispondano. Lo pretendono le migliaia di morti di questo disastro ambientale che ha distrutto una delle terre più belle del mondo, che ha avvelenato pesche, albicocche, pomodori, arance, mandarini, mandorle, mele annurche, il latte di bufala”. Questa affermazione mi sembra in completa contraddizione con quanto recentemente scritto sul proprio blog, il 28 giugno scorso, dall’agronomo Antonio Di Gennaro (collaboratore della redazione di Napoli de La Repubblica). Secondo Di Gennaro giovedì 26 giugno, a Città della Scienza di Bagnoli, diversi studiosi hanno partecipato ad una giornata di studio organizzata dalla task force tecnico-medico-scientifica Pandora. In questa occasione il Professore di Agraria dell’Università di Portici Massimo Fagnano «ha aggiornato i presenti sui controlli previsti dal decreto “Terra dei fuochi”, e di quelli condotti da Università e Istituto zooprofilattico. I risultati conseguiti sino ad oggi evidenziano come il ruolo della filiera agricola sia stato del tutto travisato. Su più di 1.500 controlli di prodotti agricoli, neppure uno è risultato fuori legge. Quello che emerge, è che l’agricoltura della piana campana, nella crisi che stiamo affrontando, rappresenta un fattore di sicurezza e di presidio, piuttosto che un centro di rischio». Da quello che ha detto il professor Massimo Fagnano mi sembra che non ci sia alcun nesso tra le patologie tumorali e la qualità dei prodotti agricoli della Terra dei Fuochi>>. Sull’argomento, ovviamente, ci sono più <<correnti di pensiero>> e quella del prof. Fagnano è una delle tante. Quello che stupisce di più è il fatto che lo scrittore Roberto Saviano, campano doc, prima della denuncia non abbia accuratamente valutato i gravissimi danni che la stessa, e forse giusta, denuncia poteva arrecare all’economia dell’intera regione. In tutto ci vuole sempre moderazione e riflessione.
le barzellette del mio amico Franco mi fanno solo sorridere.la distruzione dell’economia non dipende dal denunciare lo stato di inquinamento del territorio ma da ben altre logiche. ma Franco si accontenta di ciò che passa il convento.
Caro Domenico, le cose che ho scritto purtroppo non sono barzellette ma dure realtà. Con queste dovremmo fare i conti piuttosto che pensare a chissà quali complotti.
resto convinto che tu ti beva quello che passa il convento. perché non ti informi sulle tecniche utilizzate per le aqnlisi,i campi di prelievo ecc.ecc. poi ne riparliamo.Solo ieri hanno iniziato a fare la prime analisi di contaminazione da radioattività è solo un piccolo pezzo di terreno questo dopo tutto quello che è successo…