La redazione
SALERNO – La Provincia è stata profondamente rimodellata dalla Legge 56/2014, in ordine all’esercizio di competenze di area vasta. Inoltre, da circa due anni, lo Stato ha praticamente azzerato i trasferimenti spettanti all’Ente, con un taglio di 15 milioni di euro nel 2012 e di 28 milioni di euro nel 2013, portando l’Ente sull’orlo del dissesto. Tuttavia, fino all’emanazione provvedimenti, di competenza statale e regionale, concernenti l’individuazione dell’Ente cui attribuire le funzioni non più spettanti, dovrà continuare a gestire tutte le attività, nonché ad esserne responsabile sotto ogni profilo.
In tale quadro di nessuna certezza, la Provincia di Salerno, con il consueto senso di responsabilità, ha approvato lo schema di bilancio 2014 e tutti i suoi documenti di accompagnamento, primo fra tutti il programma delle opere pubbliche.
Il bilancio contiene spese correnti per 153 milioni di euro e spese per investimento per 405 milioni di euro. Nelle spese si registrano, oltre che le ordinarie spese di personale, in costante diminuzione anche per il divieto di assunzioni, e le spese per i contratti di servizio per trasporto e per manutenzioni, anche oltre 17 milioni di euro di debiti fuori bilancio e oneri straordinari. In particolare, è stata prevista la spesa di 9 milioni di euro per sanare l’annosa questione Rozzi.
Tutto l’avanzo di amministrazione accertato con l’approvazione del rendiconto e pari a circa 31 milioni di euro è iscritto in bilancio, per le finalità di legge e per fronteggiare la consistente massa di oneri straordinari.
È iscritta in bilancio anche l’entrata straordinaria di 21 milioni di euro, che la Regione Campania è stata condannata a pagare alla Provincia per mancato rimborso dell’iva pagata sul trasporto pubblico locale. Con detti proventi, la Provincia intende sopperire almeno in parte ai mancati trasferimenti dello Stato e realizzare interventi di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali, interventi mirati nelle scuole, assegnare contributi alle aziende di trasporto e ridurre l’indebitamento.
Rimangono invariate le imposte di competenza della Provincia, RCA ed IPT, per incentivare la cultura è stato ridotto il costo del biglietto per l’accesso al Castello Arechi e al Museo Archeologico Provinciale.
L’Amministrazione guidata dal Presidente Iannone, inoltre, continua nella sua azione di riduzione dei costi d’esercizio con straordinari risultati nell’ambito della spesa telefonica, nel complesso tale spesa è scesa nel 2013 ad 804.778,99 euro rispetto ai 852.373,69 euro del 2012 quando si è insediata l’Amministrazione di Centrodestra, veniva speso dalla precedente Amministrazione di Centrosinistra 1.619.780,47 euro, nel dettaglio:
Telefonia fissa – 377.739,43 euro del 2013 rispetto ai 382.170,82 euro del 2012 e ai 750.000 euro di inizio mandato;
Telefonia mobile – 78.129,48 euro del 2013 rispetto ai 120.650,90 euro del 2012 e ai 134.334,65 di inizio mandato;
Dati – 348.910,08 euro del 2013 rispetto ai 349.551,97 euro del 2012 e ai 735.445,82 euro di inizio mandato.
Iannone, ha dichiarato: “Abbiamo fatto un autentico miracolo. Renzi, Letta e Monti hanno, distrutto le Province anche dal punto di vista finanziario. Mentre tante Province italiane hanno un dissesto o non riescono a rispettare il patto di stabilità, la Provincia di Salerno è riuscita a tenere i conti in equilibrio e a cogliere gli obiettivi di stabilità, nonostante i tagli criminali e la mole di debiti ereditati dalle gestioni di Centrosinistra. Naturalmente abbiamo potuto approvare solo un bilancio di guerra che non può destinare risorse ad azioni di sviluppo e promozione del territorio. Se non ci fosse questo scellerato patto di stabilità potremmo speditamente mandare avanti opere e pagare imprese”.