SALERNO – Peccato che per la stampa non esiste, almeno fino a questo momento, il reato di <<reiterazione>> altrimenti dovremmo prepararci ad assistere a numerosi processi intentati dagli indagati contro la pervicace veemenza del giornalismo nostrano di eclatare a tutta pagina notizie già decotte come quella della richiesta da parte della Procura della Repubblica di Salerno di mandare a processo l’on. Giovanni Baldi per la vicenda del concorso che la stessa Procura presume essere stato truccato. E da chì ? Visto e considerato che il presidente della commissione esaminatrice, Graziano Lardo, e gli altri componenti sono stati mandati assolti già in fase di indagini preliminari perché non sarebbero stati concussi o istigati da alcuno, l’unico obiettivo possibile rimane l’immarcescibile Giovanni Baldi che all’epoca dei fatti si era già dimesso da assessore provinciale e navigava su tutti altri lidi; insieme a lui, ovviamente, i due diretti interessati (papà e figlia) Giosuè e Roberta De Sio. La vicenda, a questo punto, assume contorni davvero grotteschi per non dire al di là di ogni logica dimensione umana e giudiziaria. Perché scrivo questo !! Lo scrivo perché, dalle notizie filtrate attraverso le strette maglie inquisitorie, sembrerebbe che il presidente della commissione, Graziano Lardo, avrebbe dichiarato addirittura di non essere stato mai avvicinato dall’on. Baldi per raddrizzare un concorso che, badate bene, era già nel mirino di molti osservatori alla ricerca di una colpa dell’amministrazione Cirielli e che lo stesso presidente della Provincia aveva riunito commissari e politici per mettere tutti sull’avviso che con quel concorso non si poteva e non si doveva scherzare. Dunque non mi sembra proprio reale, per non dire surreale, l’ipotesi accusatoria del pm Vincenzo Montemurro (basata, forse, su qualche soffiata anonima o segretata !!) che a tutti i costi attraverso Giovanni Baldi (questo ormai è chiaro !!) vorrebbe, o almeno voleva, arrivare allo stesso Edmondo Cirielli. Niente da fare, l’allora presidente si era ben trincerato e ben guardato da qualsiasi attacco strumentale contro la sua amministrazione; quindi non rimane che accusare l’unico soggetto ancora colpibile (visto che il Presidente Cirielli, il presidente della Commissione e gli altri sono stati tirati fuori) nella persona appunto di Giovanni Baldi che dovrà difendersi, così pare, da un’accusa davvero surreale e paradossale: <<istigazione virtuale alla raccomandazione>>. Ho già utilizzato, nel n. 13 di questa lunga storia, la denominazione di questo nuovo reato ipotizzato dalla procura e reitero anche io un eventuale reato nel sostenere pervicacemente, così come fa la Procura contro Baldi, che la stessa Procura mi sembra essere giunta alla frutta se insiste con un’accusa virtuale per un reato tutto da inventare come <<l’istigazione alla raccomandazione>>. Ma per esserci la sedimentazione di detto virtuale reato bisognerebbe che ci sia anche il soggetto che viene istigato alla raccomandazione, e in questo caso non c’è se si considera il fatto che Graziano Lardo avrebbe dichiarato in sede giudiziaria di non essere stato avvicinato da nessuno e di aver espletato tutte le fasi concorsuali come dettato dalla legge e come fortemente ispirato dal presidente Cirielli. E allora ? Beh!!, allora rimane soltanto da pensare (e nessuno me ne voglia !!) che davvero siamo in presenza di un doppiopesismo spaventoso della giustizia che a sinistra cerca sempre di limare e limitare i danni e che a destra spacca le pietre con la mazzola. Tranquilli, le mie non sono affermazioni pesanti, sono soltanto la riproduzione reale di quella che è stata ed è la storia politico-giudiziaria di questi ultimi anni nel nostro distretto giudiziario, a cominciare dalle grandi inchieste di tangentopoli per finire a quella che si annunciava come una delle più devastanti inchieste e che sembra finita nelle secche del dimenticatoio; parlo dell’inchiesta sul presunto falso tesseramento del PD (2012 e forse 2013), della quale inchiesta io stesso sono stato uno dei principali protagonisti. E’ la prima volta che lo scrivo svelando forse un retroscena importante, ma sono stato indotto a tanto dalla esasperante lentezza con cui quell’inchiesta viene condotta. Aspettiamo, comunque, fiduciosi il GUP per il caso di Giovanni Baldi; se legge tutto l’incartamento e ragiona sugli atti non potrà che spazzare via l’intera inchiesta. Vedremo !!
direttore: Aldo Bianchini