Aldo Bianchini
SASSANO – Il Monte Pruno Day 2014, tra lustrini e merletti sapientemente miscelati all’alta tecnologia, ci ha fatto conoscere oltre ad una banca differente (Angelo De Luca) e diversa (Cono Federico) anche una <<banca umana>> con il suo <<albero dei principi e dei valori>> che è davvero il compendio di tanti principi e di tanti valori messi assieme e miscelati a meraviglia. Trasparenza, presenza, solidità, sostegno, amicizia, fiducia e cultura; questa, amici lettori, è la Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e di Laurino; una banca sicuramente vincente, dal volto umano, con una governance di altissimo livello e guidata in maniera eccezionale da un direttore generale, Michele Albanese, che non ha soltanto la bacchetta in mano ma anche la musica in testa, come ha dichiarato un emozionato Antonio Marino (direttore generale della BCC di Aquara) che aspira addirittura ad una fusione con la consorella più grande. <<La Bcc Monte Pruno -ha detto Angelo De Luca, direttore generale della BCC Buonabitacolo- è la consorella virtuosa verso la cui operatività ed organizzazione dobbiamo tutti dirigerci>>. Un riconoscimento, non una resa, che forse Michele Albanese aveva inseguito da anni e che voleva tenacemente, tanto da arrossire nel momento in cui con grande sensibilità ed umiltà Angelo De Luca ha pronunciato quelle parole. Il rossore che si è improvvisamente impadronito del viso di Albanese è la prova provata dell’umanità e dell’umiltà, ma anche della genuina ingenuità che caratterizza quest’uomo che con grande capacità operativa ha organizzato, costruito e rilanciato la <<sua banca>>, un uomo che riesce facilmente e felicemente ad emozionarsi senza abbandonare i panni e la scorza del duro banchiere venuto certamente da lontano, e forse dal nulla; e questo gli fa ancora di più onore. Ha ereditato dallo zio Michele tutto quello che poteva ereditare, ha fatto tesoro dei suoi insegnamenti, si è ritrovato quasi per caso una piccola banca tra le mani, ne ha fatto una grande banca attrezzandola, come dicevo, con una governance davvero eccellente, fredda, lucida ma dai chiari tratti umani. Lo ha dimostrato l’altra sera, sul palco del Park Hotel Montpellier di Sassano, il giovane e rampante Cono Federico sfoderando tutta la classe di <<bocconiano new generation>> (molto diversa dall’imbalsamatura storica di Mario Monti), e la classe non è acqua; così come ha fatto l’altro giovane promettente, Antonio Mastrandrea, che ha reso quasi inutile la presenza sul palco della bella Roberta Morise almeno nelle fasi istituzionali; come fa ogni giorno dalla scrivania del suo ufficio l’altro cavallo di razza della banca, Antonio Pandolfo; e faccio naturalmente ammenda per non aver citato tutti gli altri giovani, professionali e competenti dipendenti-funzionari della stessa banca. Ma la governance da chi è stata scelta ? E’ stata scelta, dalla a alla zeta, dal direttore generale Michele Albanese che l’altra sera ha evidenziato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, la sua grande duttilità passando dagli schermi della Rai (Unomattina del 15 maggio alle ore 6.46 del mattino) al palco del Montpellier. In Rai, a mio avviso, ha raggiunto il top e in soli 3’42” (tanto è durato il suo intervento) è riuscito a presentare a livello nazionale la mission delle banche di credito cooperativo in maniera plastica e con termini accessibili a tutti; ha diviso il suo intervento in due spezzoni, nel primo ha spiegato il compito delle BCC, nel secondo ha rivolto un messaggio chiaro e preciso alla politica nazionale e locale; aggressivo nel primo step, un po’ teso nel secondo quando ha capito che lo spazio stava per esaurirsi. Ottima performance, non c’è che dire; Michele Albanese ha dimostrato di essere anche un ottimo comunicatore. L’altra sera, però, era visibilmente emozionato, non teso ma sereno, sapeva che poteva arrivare dalle altre consorelle il riconoscimento della sua leader-schip e quando l’ha toccato con mano è anche arrossito, segno che l’emozione interna è stata davvero violenta ed irrefrenabile. I numeri, le tabelle, le denominazioni, e l’organizzazione interna sono tutte cose che sul palco del Monte Pruno Day sono state letteralmente cancellate dall’attestato di <<premierato>> (se così si può dire !!) rilasciato senza se e senza ma da un maturo e professionale Angelo De Luca che, comunque, rimane al timone della sua banca come primo avversario (non nemico !!) della Monte Pruno. La stessa cosa, probabilmente con un esercizio lessicale meno affettuoso e più istituzionale, avrebbe forse fatto anche Antonello Aumenta (direttore generale della Bcc Sassano) che, invece, è stato costretto a cimentarsi con una domanda, a dir poco incauta e fuori contesto ( posta verosimilmente non in maniera capziosa ma per dare soltanto un po’ di brio al confronto e un po’ di lustro all’assente Calandriello !!) perché assolutamente lontanissima dal clima e dagli argomenti della serata, riguardanti il rapporto tra lo stesso Aumenta e il Presidente della Bcc Sassano Antonio Calandriello, assente assolutamente giustificato; un rapporto che è e resta personalissimo e cementato oltre ogni possibile sarcastico commento!! Il direttore generale Aumenta (sempre a mio opinabile avviso) ha gestito alla grande il momento, che poteva sfociare in una crisi dei già pochi e freddi rapporti istituzionali tra le due banche, evitando che il clima e l’atmosfera festosa per la presentazione del bilancio vincente della Bcc Mpr si trasformassero in un momento di sfida, la disfida del Montpellier, appunto; i miei personali complimenti ad Antonello Aumenta. I direttori generali Antonio Marino (Bcc Aquara), Angelo De Luca (Bcc Buonabitacolo), Antonello Stefano Aumenta (Bcc Sassano) e lo stesso Franco Vildacci (Federazione Campana Bcc) sapevano benissimo che andavano a quello che è più giusto chiamare <<Albanese day>> ma non hanno opposto resistenza ed hanno accettato l’invito con grande umiltà e consapevolezza del ruolo primario che la Bcc Monte Pruno di Roscigno e Laurino ho svolto e svolge sul territorio del Vallo di Diano, nel basso Cilento e nel potentino; sapevano che dovevano rendere omaggio al loro principale avversario (mai nemico e sempre disponibile con tutti !!) e lo hanno fatto con grande serenità. Adesso, però, la parte più difficile spetta come in altre occasioni a Michele Albanese che ama la sua banca come ama lo sport; e da sportivo sa bene che quando si vince non bisogna mai umiliare l’avversario; Michele Albanese ha vinto la prima battaglia, ora gli tocca concedere l’onore delle armi. Il Monte Pruno Day era iniziato con la presentazione in video dell’atto di nascita della banca, un documento sottoscritto 52 anni fa da un manipolo di coraggiosi investitori, capeggiati dal mitico rag. Emilio Pecori, che con le banche non avevano alcuna dimestichezza e delle banche, dei sistemi bancari e dei flussi finanziari non ne sapevano assolutamente nulla. Ma misero in piedi quello che oggi possiamo tranquillamente definire un miracolo che l’erede di quella dinastia, Michele Albanese, ha saputo trasformare in una solida certezza e valorizzare in una banca differente, in una banca diversa, in una banca umana. Il Monte Pruno Day 2014 passerà probabilmente alla storia come il primo tentativo, vero – serio ed articolato, verso la conciliazione patteggiata tra le quattro BCC che governano il territorio e che hanno gli stessi obiettivi e doveri: servire i soci-clienti, garantire il benessere del territorio e produrre il necessario sviluppo sociale sulla base di quella che Aumenta ha definito <<una specifica responsabilità sociale nel controllo del territorio>>. E il pubblico ? Cosa dire, è stato un grosso successo di pubblico, giunto numeroso da tutte le parti nel segno di quel legame invisibile che unisce la Bcc Monte Pruno a tutto il territorio di competenza; un pubblico che ha avvertito la necessità, se non proprio il dovere, di condividere con la sua banca e con il suo direttore generale il momento di forte successo, al di là delle attese risate provocate dalle gag di Biagio Izzo.