da Piera Carlomagno
SALERNO – Giovedì 22 maggio oltre cento architetti salernitani, che indosseranno un gilet con il Logo dell’Ordine e del Presidio di Protezione Civile, avvieranno le operazioni di controllo nel centro storico di Salerno per individuare le criticità ai fini della salvaguardia della popolazione e dei beni architettonici. Gli architetti si recheranno nei primi due ambiti del Centro storico individuati ai fini della sperimentazione: il primo (denominato Comparto sud) delimitato da Via Roma, Via dei Canali, Via Tasso e Via Duomo, ed il secondo (denominato Comparto nord) circoscritto da Via Tasso, Salita S. Maria Maddalena, Via Salvatore De Renzi e Via Fusandola.
L’appuntamento per i giornalisti, con un gruppo di architetti con il gilet, per foto e riprese, con il Presidente dell’Ordine Maria Gabriella Alfano, il responsabile del Presidio per la Protezione Civile vicePresidente Mario Giudice e il delegato del Comune Augusto De Pascale, è alle 11 davanti alla chiesa di Santa Lucia (adiacenze Palazzo di città).
A distanza di oltre trenta dalla costituzione dell’ Ordine degli Architetti della Provincia di Salerno, si è giunti alla sottoscrizione di un “Protocollo di intesa” tra l’ Ordine ed il Comune di Salerno, finalizzato ad una seria e concreta collaborazione basata sul volontariato, che vede coinvolti gli Architetti salernitani e le Strutture tecniche comunali, segnatamente nell’ambito della Protezione Civile.
L’ Ordine degli Architetti di Salerno e, in seno allo stesso, il Presidio Provinciale degli Architetti per la Protezione Civile, con l’ausilio di oltre cento Professionisti, coordinati dal nucleo degli Architetti formati ed iscritti nell’Elenco regionale dei Volontari della Protezione Civile, ha avviato un’attività sperimentale di indagine per la individuazione dei “fattori di Criticità” degli spazi pubblici del Centro Storico di Salerno, finalizzata alla definizione di misure di salvaguardia della popolazione e dei beni materiali storici, architettonici ed artistici, in caso di calamità naturale, integrativa al “Piano Comunale di Protezione Civile”.
Gli Architetti salernitani, con la predetta attività, oltre a rafforzare una proficua collaborazione con il Comune di Salerno, anche nel campo della prevenzione dalle eventuali calamità naturali ed antropiche, intendono promuovere e consolidare il ruolo e le prerogative della figura dell’Architetto nell’ambito delle attività specifiche della Protezione Civile, in modo particolare per quanto attiene gli aspetti della “Prevenzione“ e della “Pianificazione”.
Gli Architetti salernitani, con tale esperienza, intendono altresì mettere a punto un ulteriore approccio metodologico finalizzato ad una corretta progettazione degli spazi pubblici nell’ottica della salvaguardia in caso di eventi calamitosi, ed intendono sperimentare una nuova metodologia di analisi urbana che possa assurgere a modello da adottare, più in generale, in tutti i Centri storici, che risultano essere connotati da specifiche criticità che altre parti del tessuto urbano sicuramente non hanno.
La metodologia adottata, con l’assegnazione di indici di criticità agli ambiti spaziali, fornirà, attraverso elaborazioni e rappresentazioni cartografiche, un fondamentale supporto nelle fasi decisionali, per la elaborazione e/o revisione ed aggiornamento di un Piano di Emergenza.
Stesso giorno, ma evento completamente separato dal primo. Giovedì 22 maggio, alle 9, nella sede dell’Ordine in via Giacinto Vicinanza 11, si terrà un incontro sulle prescrizioni, le verifiche e l’utilizzo di nuovi sistemi e tecniche per il ripristino ed il rinforzo strutturale del calcestruzzo, con particolare attenzione alle zone sismiche.
Si tratta del primo di una serie di incontri sul tema. In questo modulo si concentra l’attenzione sul calcestruzzo armato, altri seguiranno sulle tecniche di adeguamento della muratura, sui beni culturali e sui materiali per il risparmio energetico da applicare al patrimonio edilizio esistente oltre che sulle tematiche della regolamentazione ed adempimento delle pratiche burocratiche in zona sismica.
La vulnerabilità di un edificio di importanza strategica come una scuola, ospedale, albergo, è influenzata non solo dagli elementi strutturali ma anche dagli elementi non strutturali andando questi ultimi ad influenzare per oltre il 40 % la funzionalità complessiva. L’interferenza con il flusso di persone dovuto alla caduta di tramezzature e controsoffitti, possono mettere in serio pericolo l’incolumità delle persone presenti nell’edificio.
Introdurranno il Presidente dell’Ordine Maria Gabriella Alfano e il Consigliere responsabile dell’incontro Carla Ferrigno. Relazionerà il Professore Ingegnere Alberto Balsamo.
Nell’arco della mattinata si disaminerà come riparare una struttura in calcestruzzo degradata da una qualsiasi delle possibili cause seguendo le indicazioni specifiche della normativa UNI EN 1504, la quale fornisce validi strumenti al fine di poter ottimizzare l’intervento di ripristino, sottraendolo così alla logica di un approccio semplicistico, come spesso accade, basato solo ed unicamente sul fatto che eliminando il materiale degradato e sostituendolo con una qualsiasi malta da ripristino il problema sia risolto. Le principali categorie di prodotti e sistemi indicate dalla norma UNI EN 1504 riguardano: protezione del calcestruzzo, ripristino strutturale e non strutturale, incollaggio strutturale, iniezione, ancoraggio di armature e protezione dalla corrosione. Importante rilievo rivestono i nuovi materiali di rinforzo FRP System.