Di Maria Luisa Perrone
Penso ad una donna con coraggio,
che quando parla dice sempre qualcosa di saggio,
che è solare e simpatica,
che usa oltre alla teoria anche la pratica.
A volte sente il peso degli anni,
forse perché son stati troppi gli affanni,
che a volte si abbatte,
ma con carica poi riparte.
Oltre a prendere sa anche dare
e sa come farsi amare,
anche oggi che sono una donna ancora mi rimprovera
e nell’anima è tutt’altro che povera.
Ha pagato spesso per la sua bontà
e da Dio cerca sempre pietà.
Affronta con forza la sua malattia,
con temperamento, senza agonia.
Se penso a questa donna il mio cuore si infiamma,
ma è naturale, perché è la mia mamma.
Tante sono le cose che mi ha detto
e ognuna di queste merita rispetto.
Anche quando a volte litighiamo,
è solo perché in molte cose ci assomigliamo.
Lo so che ora scriverò un tabù,
ma la mia mamma ha quel cosa in più.
Mamma, invece dei fiori ti ho composto questa poesia
perché so che l’apprezzerai,
come sin dalla prima poesia che ho scritto
troppo tempo fa ormai.
Sei la mia prima ammiratrice e la più accanita
e ancora oggi mi insegni come prendere la vita.