Da Roberto Celano
SALERNO – Dopo aver “tuonato” per qualche anno avverso la L.26/2010 che, “recependo” quanto previsto dalle leggi regionali varate dall’amministrazione Bassolino, sanciva la “provincializzazione” del ciclo integrato dei rifiuti, dopo aver impiegato risorse pubbliche per “opporsi” nei tribunali alla organizzazione del ciclo per province, contestando perfino la “costituzionalità” della norma in questione, De Luca ora si “scaglia” incredibilmente contro la legge regionale che, in assonanza a quanto previsto dalla nuova normativa nazionale, “regolamenta” il ritorno delle competenze in capo ai comuni. Eppure tutti ricordiamo il “ringhioso” Sindaco di Salerno difendere con i denti le prerogative dei comuni in “tema” di rifiuti, presagendo scenari “foschi” e drammatici per l’incapacità, a suo dire, delle province di organizzare e gestire il ciclo integrato. De Luca si appellava all’ANCI, a tutte le Istituzioni, non tanto per difendere evidentemente l’interesse delle comunità locali ma soprattutto per tentare di non perdere un importante “centro di potere”. Nel frattempo le province, anche a mezzo delle società strumentali, nonostante le difficoltà determinate dell’incresciosa eredità di “carrozzoni rossi” e di debiti per svariati milioni di euro, egregiamente “governavano” il ciclo, evitando ai territori i disagi e le vergogne vissute in un recente passato. De Luca ha poi vinto la sua battaglia. Ha indotto, unitamente all’ANCI e con l’ausilio dei Parlamentari di suo riferimento, ad una modifica normativa che prevedesse il ritorno di ogni competenza ai comuni anche in forma associata. Come, però, spesso capita, il Sindaco re dell’incoerenza, ora cambia idea, mette le mani avanti e ricomincia una nuova “litania” contro la regione, rea di aver recepito, questa volta, una legge dello stato da egli fortemente agognata e sostenuta. “Ora- dice il Sindaco – dovrebbe entrare in vigore una legge regionale per il trasferimento ai comuni delle competenze in materia di rifiuti che, dal mio punto di vista, è disastrosa e ingestibile e che rischia di provocare il raddoppio della tassa sui rifiuti”. De Luca, lo dica chiaramente, vuole forse in capo ai comuni solo le competenze e la gestione, lasciando a casa le centinaia e centinaia di lavoratori assunti in passato dalle gestioni ad egli care per poter, magari, andare avanti con procedure di selezioni già avviate e continuare ad illudere i giovani salernitani? Sembrerebbe tutto incredibile se non fosse vero. Si può ancora, chiediamo, tollerare e dar credito ad un così confusionario ed incoerente amministratore che da’ vita ad incredibili “piroette” e che, senza vergogna, riesce ad asserire tutto ed il contrario di tutto, al solo fine di assecondare la convenienza del momento?
ROBERTO CELANO – cons. comunale NCD
Egregio Dott. Celano,
premetto che per quanto riguarda quello che dice il Dott. De Luca, e la sua coerenza o meno, non mi interessa nè credo interessi i cittadini della Provincia di Salerno.
Tanto perchè è chiaro a tutti che De Luca parla prima da politico e poi da Sindaco e come tale tira acqua al proprio mulino e porta avanti la sua strategia elettorale, personale e politica.
Ritengo, però, che – in tale ambito – Lei non sia da meno considerato che non interviene sulle dichiarazioni di De Luca in termini istituzionali, per il ruolo che riveste di presidente della società ECOAMBIENTE, ma come politico di parte tutto proteso ad evidenziare le incoerenze di DE Luca ma senza intervenire nel merito dei problemi che oggettivamente la citata L.R. comporta per i cittadini/contribuenti.
Quello che interessa ai cittadini, e che anche a Lei sfugge, è la gestione del ciclo integrato dei rifiuti ed i costi che ne derivano oggi compreso quello che costano i Consigli di Amministrazione e gli organici sovradimensionati delle varie società pubbliche che si occupano del servizio.
Dico da subito che la legge regionale 5/2014 è un’assurdità e ripercorre quello che è già avvenuto con gli A.T.O. del Servizio Idrico Integrato.
Nel ciclo dei rifiuti, però, la situazione è ancora peggio perchè in tale settore operano una pletora di società pubbliche, tutte indebitate e con organici sovradimensionati, i cui debiti non possono essere scaricati sui cittadini ed il cui personale non può essere ribaltato sic et sempliciter sui costi generali del servizio reso dal futuro A.T.O. e quindi ripartito sui comuni e sui contribuenti.
Lei ben sa, o dovrebbe sapere, che i Consorzi di Bacino del salernitano hanno organici sovradimensionati per come “arricchiti ” dal personale “cd. napoletano” assunto all’epoca del famigerato Commissariato di Governo, le società partecipate hanno arricchito il proprio organico spesso non secondo necessità ma secondo clientele, etc. etc.
Ora la L.R. prevede che detto personale deve “senza se e senza ma” essere distribuito tra i vari comuni a prescindere da ogni valutazione e formalizzazione propedeutica di un piano industriale, di un ragionato piano relativo all’organico effettivamente necessario, etc. etc.
Questo comporta, come sempre, un eccessivo costo di gestione che deve essere sostenuto dai contribuenti e questo è INSOPPORTABILE.
Ovviamente tale ragionamento vale anche per gli altri costi oggi sostenuti, vigendo il principio della copertura integrale – con le tariffe – del costo del servizio.
Per non parlare dell’ufficio comune dell’A.T.O., degli organi di gestione dell’A.T.O. e degli S.T.O., della gestione delle piattaforme di smaltimento comuni, etc. etc.
Quando una Legge, regionale o nazionale, prevede di avviare una nuova forma di gestione – peraltro provinciale – partendo dall’esistente e non dal necessario effettivo, NON E’ UNA BUONA LEGGE e questo dovrebbe indignare tutti…..
Come dovrebbe indignare il fatto che i Consorzi di bacino, commissariati per essere liquidati, ancora oggi VIVONO e gestiscono i servizi, nei vari comuni, al di sopra e al di fuori delle leggi nazionali (DURC, Sicurezza dei lavoratori, perfezione dei mezzi, sicurezza dei cantieri, etc. etc.) e nel silenzio assordante da parte degli organi di controllo che invece sono inflessibili nei confronti dei privati.
Potrei continuare all’infinito ma non ne vale la pena anche perchè sono convinta che la L.R. non sarà applicata mai, gli A.T.O. non si formeranno ed i consorzi continueranno a vivere per anni, come anche ECOAMBIENTE.
Almeno potrà essere utile, però, per aprire finalmente un dibattito pubblico su quello che è stato fatto in questi anni a partire dai costi che sono stati sostenuti da ECOAMBIENTE e dai consorzi per le spese del personale, degli uffici e degli organismi dirigenti.
Inizi Lei ad illuminarci sull’utilità di ECOAMBIENTE visto che detta società era nata per svolgere determinati compiti primo luogo la gestione e riscossione della tassa/tariffa) e che pur non avendolo fatto (per decisioni legislative ovviamente) ha continuato a vivere e continua a farlo….. Ci dica anche quanti dipendenti amministrativi ha e quanto costano….
Ad maiora