Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dell’avv Salvatore Memoli (consigliere politico della Provincia di Salerno per i rapporti con la Tunisia) che chiede un intervento della Farnesina nelle indagini in corso per la morte del medico Rosario Gizzi
di Salvatore Memoli
“”Il 5 Settembre 2011 a Sousse , in Tunisia, veniva barbaramente ucciso e martoriato il medico salernitano dott Rosario Gizzi, di anni 56, in vacanza nella località turistica tunisina,dove aveva una casa di proprietà in un Quartiere popolare di nuova crescita ed espansione. La morte del bravo ed apprezzato medico salernitano ha gettato la famiglia e la città di Salerno nella più sofferta costernazione per l’efferata violenza usata dal suo carnefice. Nella mia qualità di Consigliere politico per i Rapporti con la Tunisia chiedo che la farnesina intervenga con atti ufficiali per seguire il caso e le indagini in corso onde assicurare la consegna dell’omicida alla Giustizia. Lo esige il rispetto delle relazioni politiche ed istituzionale tra i nostri Paesi e si ritiene indispensabile conoscere la verità per la conservazione di buoni rapporti tra le nostre popolazioni. Generici e limitati riferimenti alla “vita privata” del medico ucciso non fanno onore ad un’indagine dignitosa sui fatti. Qualsiasi vita umana deve essere rispettata e nessuno sconto deve essere fatto a chicchessia per scomposti riferimenti alla vita privata. Quando i Tunisini arrivano a Lampedusa una mana caritatevole dello Stato italiano li accoglie,rifocilla,accarezza e offre garanzia di libertà senza guardare alle “vite private” dei clandestini,senza ricercare notizie sul loro conto e senza guardare il colore della loro pelle e la loro individuale storia umana. Impegno il Governo Italiano,il Ministro degli Esteri e le Autorità Diplomatiche Italiane e Tunisine a vigilare su questa vicenda fino a garantire la consegna dell’omicida alla Giustizia. I pochi dati informativi a disposizione appaiono sufficienti ad un’indagine fruttuosa che restituisca dignità alla memoria dello scomparso,dei suoi familiari e di tutta la nostra Provincia di Salerno. Si confida nella premurosa azione politico-diplomatica del Ministro degli Esteri on. Franco Frattini. F.to: Avv Salvatore Memoli. “”
Qui viaggiamo sul filo di un rasoio tra diritti gay e omofobia istituzionale che non aiuta affatto la memoria del morto !!!
Fu André Gide a descrivere romantiche avventure magrebine con minorenni e adolescenti che si mettevano a disposizione senza alcuna remora spontaneamente, ed è esperienza comune che questo avviene regolarmente in tutto il mondo islamico anche con i capi della religione più longevi.
Sono altresì note le storie dei Sufi e Dervisci, che erano delle vere e proprie coppie di monaci omosessuali che amandosi fisicamente sublimavano la loro fede in Allah con balli e canti, tra cui le famose danze con le lunghe gonne.
Un uomo di 57 anni che comunque porta a letto un ragazzo di massimo vent’anni sta agendo nel diritto o sta cercando un prostituto? La linea è molto sottile.
Di fatto il comportamento della polizia tunisina è certamente questo, tipicamente mediterraneo, non certo solo islamico, descritto ormai da decine di romanzi di autori omosessuali turchi, egiziani ed italiani…
Quello che è GRAVE è la risposta della ISTITUZIONE ITALIANA che pretende di NASCONDERE l’OMOSESSUALITA’ come IRRILEVANTE !
Se è stata la CAUSA della morte di GIZZI e soprattutto delle sua scelta di fare una vacanza in Tunisia, mi pare che la sua OMOSESSUALITA’ sia proprio al CENTRO della questione, ed è chiaro a tutti che PRETENDERE il DIRITTO al RISPETTO delle PERSONE OMOSESSUALI sia la migliore linea di difesa…
E’ OFFENSIVA la richiesta del PRESUNTUOSO ed OMOFOBO consigliere provinciale !
Manlio Converti