Iran: il felice epilogo di una condanna alla lapidazione

 

Maria Chiara Rizzo

Condannata per le sue presunte relazioni extraconiugali nel 2006, SakinehMohammadiAshtiani, iraniana di 47 anni,ha finalmente tirato un sospiro di sollievo martedì scorso, in seguito all’annuncio della sua scarcerazionedopo 8 anni di prigione. Nel 2000 la donna, originaria di una città situata nel nord ovest del Paese, era stata condannata alla lapidazione per adulterio poiché avrebbe avuto “relazioni extraconiugali” con due uomini dopo la morte di suo marito. Per questo “reato” di cui si era macchiata,Sakineh era stata condannata a 99 colpi di frusta. Qualche mese dopo la sua condanna e nel corso del processo giudiziario per il presunto omicidio di suo marito, la donna è stata condannata alla lapidazione e a dieci anni di prigione, poiché ritenuta “complice dell’omicidio di suo marito”. Nel 2007 la pena è stata confermata.

Martedì scorso è arrivata la notizia della sua scarcerazione, resa nota dal segretario generale dell’Alto Consiglio iraniano per i diritti umani, Mohammad JavadLarijani, il quale, durante una conferenza stampa, ha definito corretta la condotta della donna durante gli anni trascorsi in  prigione e ha spiegato che di qui è nata la decisione della giustizia iraniana di liberarla.

Negli ultimi anni è nata una campagna a favore della liberazione di Sakineh, particolarmente attiva in Francia, ripresa dai media di tutto il mondo, fatto che ha scatenato l’ira del potere iraniano che ha denunciato la forte ingerenza dell’Occidente e dei media i quali avrebbero strumentalizzato il caso per infamare lo stato iraniano. Però la forte mobilitazione internazionale ha dato i suoi risultati: a luglio 2010 dall’ambasciata iraniana a Londra si è diffusa la notizia della sospensione della pena di lapidazione.

Anche gli avvocati di s hanno Sakineh hanno subito ripercussioni per avere seguito e perorato la causa della donna: il primo legale si è rifugiato in Norvegia nel 2010 a seguito delle rappresaglie di cui è stato vittima insieme alla sua famiglia, il secondo è stato fermato e imprigionato dopo un intervista rilasciata a un giornale tedesco.

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