“Dallo sballo allo sbando”I dati scioccanti dell’indagine Espad 2013

Laura La Rocca

Più che sconvolgenti, sono a dir poco drammatici i dati dell’indagine ESPAD-ITALIA 2013 (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), realizzata dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa.

Le cifre che sono emerse corrispondono a giovani che fanno uso di stupefacenti e sostanze psicotrope, e che vanno dai 14 ai 19 anni di età. Sono oltre 65.000 i ragazzi che hanno assunto cocaina almeno una volta nel corso dell’ultimo anno, circa 18.500 ne fa uso costante. 36.000 i ragazzi che hanno provato l’eroina o altri oppiacei almeno una volta nella vita, 28.000 quelli che ne fanno continuo uso. Per non parlare delle droghe sintetiche, le nuove droghe del momento.

Dalle precedenti indagini a riguardo risulta che, dopo la Legge n°49 del 21 Febbraio 2006 (meglio conosciuta come la Legge Fini-Giovanardi) si era presentato un leggero stagno delle percentuali, ma nel corso degli ultimi anni i dati sono aumentati nuovamente e con rapidità, in particolare quest’anno, proprio dopo lo scioglimento della stessa legge dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale il 12 Febbraio 2014.

L’uso di droghe, leggere o pesanti, non è certamente una novità tra la popolazione, specialmente in quest’epoca dove l’etica morale è diventata un’optional. Ma il dato inquietante arriva proprio dai centri di cura per disintossicazione da eroina: circa il 4% dei ragazzi che si rivolgono a questi centri ha meno di 18 anni, e la media degli adolescenti che si avvicinano all’eroina per la prima volta è 14 di età.

A mio avviso non si possono giustificare gesti del genere, ma stiamo parlando pur sempre di adolescenti allo sbando. E se le famiglie (spesso non presenti) non sono in grado di proteggere i propri figli da un male così grande come la droga, entra in gioco lo Stato che ha il dovere di tutelare i propri cittadini, in particolar modo i giovani, che tanto vantano come il futuro della Nazione. Ma purtroppo dati come questi dimostrano solo che le politiche di prevenzione sui territori non funzionano come dovrebbero,nel migliore dei casi, nel peggiore sono addirittura assenti. Cifre approssimative o no, questo è solo l’ennesimo segnale di un Governo che sta buttando crudelmente e senza pietà il proprio futuro in una pattumiera.

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