Agronomi/Forestali: verso l’ingegneria naturalistica

 

 

Da Piera Carlomagno

SALERNO – Si terràvenerdì 21 marzo, alle 15,30, presso il Grand Hotel Salerno, il convegno su “Ingegneria Naturalistica: una disciplina ambientale tra arte, sapienza e scienza”, organizzato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Salerno e dall’associazione culturale Ambiente Mediterraneo.

Il Convegno si inserisce in un  vasto panorama  culturale e di ricerca tecnico-scientifica su una attività di prevenzione del dissesto idrogeologico che si sta sviluppando da anni per offrire al territorio una efficace difesa sia in termini di realizzazione di opere a basso impatto ambientale, siaad alto contenuto ingegneristico delle stesse.

Chairman Micla Pennetta Docente di Geografia e Geomorfologia all’Università di Napoli Federico II; introdurrà il Presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Salerno Marcello Murino; relazioneranno Italo Abate Presidente di Ambiente Mediterraneo; Maria Grotta Naturalista; Onidia Ciriello Architetto; Luciano Mauro Agronomo e Paesaggista sugli interventi sui corsi d’acqua nella provincia di Salerno; Gaetano Di Pasquale Docente di Botanica Ambientale e Applicata all’Università di Napoli Federico II; Antonio Polverino Ingegnere. Seguirà la presentazione del Manuale della Regione Lazio sul dimensionamento delle opere di Ingegneria naturalistica, con il coautore dell’opera Gino Menegazzi. Le conclusioni saranno affidate a Ferdinando Iannuzzi del Consiglio nazionale delle Ricerche Napoli.

“Si assiste quotidianamente al dramma di un territorio che si frantuma e scivola a valle – ha scritto il Presidente dell’Ordine Marcello Murino – di acque che rompono gli argini ed invadono città e villaggi provocando morte e distruzione; immagini irriconoscibili del territorio sono diventate scene abituali che i network ci propongono quasi quotidianamente. Non vi è parte dell’Italia che si salvi da queste sciagure e, come di consueto, non si riesce ad evitare che un breve temporale sia un disastro.

Eppure, consolidate tecniche di protezione ambientale, unitamente ad una corretta governance del territorio, potrebbero evitare i disastrosi eventi che nei giorni scorsi hanno  interessato il territorio italiano.

Tra le tecniche più utili alla salvaguardia del territorio, senza alcun dubbio, quelle di Ingegneria Naturalistica sono le più efficaci: sia sul grado di protezione che offrono al territorio stesso ed al recupero dell’ambiente, sia su quello dell’impatto ambientale che è praticamente nullo.

La disciplina dell’ingegneria naturalistica va intesa infatti come materia che racchiude le tre importanti qualità di una disciplina ambientale quale l’arte nel realizzare opere di grande efficacia naturalistica, la sapienza quale raccolta di esperienze e sapere nella conoscenza delle tecniche esecutive e la scienza nella progettazione e calcolo delle opere stesse”.

 Il convegno intende approfondire alcuni aspetti specifici della disciplina, ormai già nota da tempo, sia con la ricerca sul piano storico, sia sull’utilizzo delle specie vegetali in aree mediterranee, sia sull’efficacia delle sue tecniche di recupero ambientale. Una ricerca specifica di archeo-botanica illustrerà la durabilità del legname, primaria qualità determinante nelle opere di ingegneria naturalistica; indi, gli approfondimenti ingegneristici sul calcolo delle opere, sulla progettazione botanica e la presentazione del recente manuale della Regione Lazio sul Dimensionamento delle opere di ingegneria naturalistica.

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