Università/1: i presunti scandali !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Il nuovo, per non dire l’ennesimo, presunto scandalo nel cuore dell’Università di Salerno/Fisciano ha tenuto banco nei grandi titoli dei giornali (ed anche dei telegiornali !!) soltanto per due giorni contati, in una corsa al massacro che, purtroppo, ha precedenti illustri: dallo scandalo delle mense che portò addirittura all’arresto  del rettore Roberto Racinaro a quello degli esami truccati che travolse il prof. Michele Ingenito, e tanti altri. Tutti scandali presunti perché il rettore Racinaro (meglio noto come il “filosofo rosso”) è stato assolto con formula piena e il prof. Ingenito, caso rarissimo, è passato da indagato a parte lesa da risarcire. Difatti in questo ultimo caso il quotidiano “Il Mattino” che aveva dedicato tutte le sue forze al massacro del docente di inglese è stato condannato a risarcire l’onesto (non solo intellettualmente !!) e trasparente professore che era incappato negli strali malefici della giustizia anche per colpa della stessa Università che su questa storia avrebbe tanto, ma proprio tanto, da farsi rimproverare. Ma tutto questo appartiene al passato. La cosa squallida e che nonostante tutto questo la stampa locale (come del resto quella nazionale !!) non perde il vizietto di cavalcare la tigre con titoli ad effetto nel tentativo di sponsorizzare la Procura fregandosene altamente delle singole identità ed anche della dignità degli involontari protagonisti di questa nuova brutta storia nata, è bene ricordarlo a tutti, sulla base di una denuncia di parte di un giovane ricercatore  contrattista che non avendo avuto il rinnovo del contratto (e nessuno di noi è abilitato a dire se il provvedimento sia ingiusto !!) ha denunciato il presunto malaffare alla Procura della Repubblica di Salerno e che, come spesso accade, forse prima ancora della notifica degli avvisi di garanzia la notizia ai giornali è apparsa sui giornali. I titoli apparsi nei predetti due giorni sulle prime pagine di tutti i giornali a me, che pure faccio il giornalista da oltre trent’anni, sono apparsi come ordinanze di rinvio a giudizio (il giorno 14 marzo) e come sentenze passate in giudicato (il giorno 15 marzo). Cosa incredibile ed inaudita per un Paese cosiddetto civile. Ma quali sono questi maledetti titoli: “Università, truffa dei professori” – “Università, truffa sui fondi per la ricerca” – “Truffa a ingegneria: 7 indagati” – “Università di Salerno: falsificavano i conti per ottenere più fondi, nei guai alcuni docenti” – “Truffa dei prof, indagato anche Salerno” – “Spin off, le società per azioni che promuovono la ricerca” – “Proghetti ingegnosi dei 4” – “I progetti del disonore” – “Quando l’Università premia la … ricerca del malaffare”; li ho trascritti per consentire ad ognuno dei lettori di farsene un’idea visto e considerato che molti si fermano alla lettura del titolo e, forse, del sottotitolo e dell’occhiello. Questi titoli, dunque, hanno un effetto devastante sull’opinione pubblica andando a colpire direttamente l’immaginario collettivo che già di per se non crede più a niente in questo Bel Paese. Nessuno, dico nessuno, che mette minimamente in discussione, per non dire in dubbio, la versione di parte fornita agli inquirenti dal giovane probabilmente deluso da quello che a suo giudizio potrebbe essere stato un atto non dovuto nei suoi confronti. Beninteso che gli inquirenti non hanno colpa alcuna, devono esperire delle indagini e per farlo devono notificare gli avvisi di garanzia; il malvezzo, però, anche per gli inquirenti è l’immediata pubblicizzazione degli avvisi come se avessero essi stessi il timore di non poter arrivare fino in fondo (non tutti gli inquirenti nascono con il quid naturale dell’investigatore !!) ed avessero, invece, la necessità di arrivare ad una sentenza preventiva e soltanto mediatica per magnificare la loro azione “fregandosene” dell’identità e della dignità degli indagati. Questa è, purtroppo, la realtà della nostra giustizia che viene drammaticamente vista con questa lente d’ingrandimento soltanto quando colpisce ognuno di noi direttamente. Con questo non voglio assolutamente assolvere i quattro professori e condannare il giovane borsista; l’Università di Salerno in questi ultimi anni non ha dato di certo molti fulgidi esempi di trasparenza, ci sono stati anche i casi di “figli della casta” notevolmente agevolati nelle loro carriere (solo io ne ho parlato in passato ed ho beccato due querele, di cui una ancora a processo in sede civile, mentre gli altri giornali hanno zittito perché erano figli pesanti di una casta oppressiva !!), ci sono tuttora storture che dovrebbero essere corrette e che non mancherò di denunciare pubblicamente nelle prossime puntate di questa vicenda, ma con questo non possiamo certamente scaraventare tout-court l’istituzione universitaria, che dovrebbe essere onore e vanto del territorio, sui giornali come se fosse il covo segreto di tutte le malefatte di questa terra. Nell’Università di Salerno/Fisciano non c’è <<la ricerca del malaffare>> a trecentosessanta gradi, o quanto meno non c’è soltanto la ricerca del malaffare; ci sono anche individualità e professionalità molto spiccate, ci sono studenti all’altezza di tante altre realtà nazionali ed anche internazionali e, infine, c’è sicuramente un passaggio storico che non va sottovalutato. L’Università di Salerno, forse lentamente ed a fatica, sta cambiando pelle e sta passando dall’epoca dei baroni (dal rettorato alle singole facoltà !!) all’epoca dell’innovazione e del ringiovanimento di tutti i ruoli. Non è un caso, difatti, se alla guida dell’Ateneo ci sono due personaggi, Aurelio Tommasetti e Attilio Bianchi, che sicuramente non sono né vecchi e né baroni e che stanno cercando, pur se tra mille difficoltà anche in riferimento ai tagli che l’università e la ricerca hanno dovuto subire, di rilanciare l’immagine dell’Università a tutti i livelli rivolgendosi sia a destra che a sinistra. Bene ha fatto il magnifico rettore dettando serenità e cautela e non sospendendo i docenti solo sulla scorta di quattro avvisi di garanzia; se questo non è rinnovamento vorrei capire cosa è. Conosco poco il prof. Saverio Salerno e per quel poco che lo conosco mi è apparso sempre come una persona al di sopra di ogni sospetto, non conosco gli altri tre (…………), ma ritengo di poter affermare che tutti  e quattro, ed i cui nomi ho appreso dai giornali, devono essere considerati “innocenti” fino a sentenza passato in giudicato, e qui siamo ancora alle primissime battute di un’inchiesta che mi sembra (come tante altre) una tempesta in un bicchier d’acqua. Un pensiero vorrei esprimerlo anche per l’azione della Guardia di Finanza che in questi ultimi due anni si sta troppo esponendo in tutte le maxi-inchieste che hanno riguardato la politica e l’imprenditoria; mancava la scuola, anzi l’Università. Alla prossima.

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