Gambino/109: il fondo Criscuolo !!

Aldo Bianchini

PAGANI – Quando una notizia è collegata in maniera significativa all’attività amministrativa di un Comune o, meglio ancora, ad uno dei processi più inquietanti di questi ultimi anni, sarebbe necessario ma anche doveroso approfondire la stessa notizia per capirne di più e per consentire al lettore di avere uno scenario più ampio per le sue osservazioni e per maturare le sue convinzioni. Ma andiamo con ordine. La notizia che tiene banco in questi giorni è la seguente: <<Il TAR di Salerno ha accolto il ricorso della signora Giuseppina Ruggiero (moglie di Gioacchino Petrosino-D’Auria) procedendo all’annullamento dell’ordinanza commissariale con la quale si decretava lo sgombero da persone o cose dell’immobile occupato per consentire l’abbattimento di un locale abusivo riconoscendo l’eccesso di potere da parte del commissario Michele Mazza che aveva firmato l’ordinanza nel 2012 in piena tempesta processuale a carico degli stessi Petrosino-D’Auria, di Gambino e di altri>>. La notizia ha trovato, ovviamente, spazio su tutti i giornali e sui mezzi d’informazione in genere, ma nessuno è andato più in là per azzardare, come dicevo,un commento necessario e doveroso. In pratica la storia della “tenuta Criscuolo” ha rappresentato uno dei capisaldi della pubblica accusa contro Alberico Gambino ed altri nel processo “Linea d’ombra”, incardinato sul presunto “Sistema Pagani”; processo che dopo la sentenza di primo grado largamente assolutoria è ora in fase di appello che vedrà la seconda udienza il 30 settembre prossimo a Salerno. La storia racconta che la “famiglia Criscuolo” ha donato al Comune di Pagani l’intera tenuta per scopi benefici; negli anni la tenuta è stata ridotta a residenza della “famiglia D’Auria-Petrosino” che ha ristrutturato il plesso edilizio costruendo anche una piscina, un maneggio e un piccolo parco giochi (fonte Il Mattino del 18 febbraio 2014). Secondo la Commissione comunale non sono mai stati avviati atti tendenti al recupero della villa e che il contratto verbale di affitto scaduto il 31 agosto del 1977 non è stato mai rinnovato. Addirittura in un’informativa della polizia di stato del 1992 è stato indicato che la tenuta << … è nella piena disponibilità di persone che appartengono ad un noto clan del luogo a cui il Comune non ha mai posto rimedio … la proprietà comunale lasciata nella piena disponibilità dei Petrosino-D’Auria tradisce  un comportamento omertoso da parte di dirigenti, responsabili e personale del comune ma soprattutto della componente politica che preferisce fingere ed ignorare … >>. Fate attenzione, adesso, alle date. Dunque la famiglia Petrosino-D’Auria rileva il complesso negli anni ’60, il contratto verbale di affitto scade nel 1977, la Polizia di Stato nel 1992 (dopo quindici anni) informa il Prefetto (con una relazione che ha più il sapore di una sentenza passata in giudicato che di una informativa !!) che una famiglia in odore di camorra risiede nella tenuta comunale senza pagare niente a nessuno, nel 2011 (dopo altri diciannove anni) la Commissione prefettizia d’accesso riporta nella sua relazione la predetta informativa e la procura della Repubblica ritiene di poterla appostare come uno dei principali capi di accusa contro Gambino ed altri. Incredibile ma vero. E’ accaduto che a Pagani per tutti i sindaci e tutti gli amministratori dei precedenti quarant’anni hanno pagato soltanto Alberico Gambino e gli altri arrestati, rinviati a giudizio e processati; come se solo Gambino fosse stato il diavolo e tutti quelli che lo hanno preceduto dei veri e propri angioletti. Insomma, se Gambino è colpevole lo sono in egual misura (se non maggiore !!) anche gli altri, cioè tutti quelli che lo hanno preceduto, Marcello Torre compreso (con tutto il dovuto rispetto per la sua memoria !!). Ma se il TAR, sezione di Salerno, dopo oltre cinquant’anni dai fatti e dopo tutto quello che è accaduto nel processo, ritiene che il commissario Mazza abbia ecceduto in abuso di potere nel firmare quell’ordinanza di sgombero può voler dire che la questione della “tenuta Criscuolo” è talmente complicata da non poter essere risolta facilmente, tanto è vero che il Comune di Pagani, per il tramite dell’avvocato Raffaele Marciano, ha già annunciato ricorso al Consiglio di Stato (di nuovo !!). In pratica la battaglia, tutta legale, sarà ancora lunga e controversa. Però è stata sufficiente una relazione della Commissione d’accesso (in gran parte rilevata pari pari dall’ordinanza del Gip Gaetano Sgroia che aveva a sua volta accolto per intero le richieste della pubblica accusa) per scaraventare Alberico Gambino e gli altri in un inferno senza fine che ha prodotto ben 695 giorni di carcerazione preventiva finita soltanto il giorno della lettura della sentenza di primo grado. Questo sistema di giustizia, il nostro sistema di giustizia, è davvero incomprensibile e se il mio scritto non è assolutorio nei confronti di Gambino e gli altri (che nella fattispecie hanno, comunque, delle responsabilità anche se solo limitate al fatto di aver perseverato nell’atteggiamento dilatorio dei predecessori) è ispirato al rispetto della legalità in tutti i sensi; infatti se ci sono responsabilità, queste vanno ascritte a numerosi altri personaggi e non soltanto a quelli mandati a processo ultimamente.

2 thoughts on “Gambino/109: il fondo Criscuolo !!

  1. Caro direttore qui siamo in Italia e questa è la magistratura italiana,io penso che coloro che hanno messo in piedi questo processo se hanno un po’ di dignità dovrebbero andare in pensione anticipata,rovinare la vita di tante famiglie senza uno stralcio di prova è da barbari.La cosa più grave è un altra,si è creduto a panico che sosteneva di aver pagato il parcheggio il doppio del prezzo quando la Corte dei Conti ha indagato i consiglieri per averglielo quasi regalato,ma mi chiedo come sia possibile tutto questo,è brutto dirlo ma siamo alla frutta.Non parliamo poi dei commissari che sono stati mandati solo per sbattere fuori di casa i Petrosino e puntualmente collezionano figuracce col Tar,pensassero più ai problemi del paese.

  2. Egregio Direttore Bianchini,
    il Suo articolo, che come sempre coglie nel segno, ancora una volta dovrebbe indurre l’ennesima approfondita riflessione su quello che la città di Pagani, oltre ovviamente alle vittime dirette ed alle loro famiglie, è stata costretta a subire per colpa di quattro sfrantummati le cui attività complottistiche si sono rilevate, in tutte le sedi, esclusivamente frutto di cattiveria e di sciatteria ed ignoranza professionale, umana e politica.
    Non credo ci sia da aggiungere altro su questo aspetto se non attendere che, prima o poi, si scriva la storia di quanto accaduto ed i responsabili vengano puniti dalla giustizia umana (sic!!!!) o divina (sicuramente) per il male che hanno fatto.
    Quello che invece penso si debba affrontare ora è il comportamento, i risultati raggiunti, le attività svolte da quegli uomini e quelle donne che, in rappresentanza del cd. STATO (sic!!!!), sono comparsi sulla scena, prima per valutare se sciogliere o meno un Comune per infiltrazioni camorristiche, poi per “ripristinare la legalità compromessa” (sic!!!!).
    Tanto perchè le vicende penali, e chi le ha inventate ed orchestrate, troveranno spiegazioni vere o in sede penale (appello, cassazione) o, molto più probabilmente, nella storia che sarà scritta nei prossimi anni.
    Le vicende amministrative ed economiche, invece, possono essere analizzate e valutate – sulla scorta del fatto e non fatto – essendo ormai trascorsi due anni e mezzo da quando lo STATO (sic!!!) si è assunto il compito di “ripristinare la legalità sul territorio” attraverso propri uomini e donne che hanno goduto, oltre che di lautissime prebende personali per se e per i propri amici, dei più ampi poteri e della protezione silenziosa e complice della magistratura penale, civile, amministrativa, contabile nonchè della Prefettura di Salerno e di Napoli.
    Da subito affermo e dico, perchè profondamente convinta da sempre ed oggi più di ieri, che se gli stessi atti adottati dai Commissari in questi due anni e mezzo, a partire dalle consulenze e dagli incarichi affidati, fossero stati adottati da una qualunque amministrazione di natura politica , gli autori non solo sarebbero stati ARRESTATI IN CARCERE ma si sarebbero anche smarrite le chiavi.
    Se solo un Sindaco avesse pensato di nominare proprio consulente, magari avvocato, un soggetto con il quale avesse avuto una relazione diciamo così sentimentale , sicuramente quel Sindaco starebbe marcendo in un carcere di massima sicurezza.
    Se il consulente nominato da un Sindaco, fosse stato – ad esempio – anche dipendente pubblico e se detto consulente avesse percepito per intero lo stipendio dal proprio datore di lavoro pubblico anche per i giorni in cui operava come consulente (ovviamente retribuito), non solo quel consulente sarebbe stato arrestato ma sulle sue tracce si sarebbe scatenato il grande ed integerrimo Procuratore Grasso.
    Se solo un Sindaco avesse fatto operare il Consorzio di Bacino Sa 1 senza contratto e magari lo avesse pagato anche per le attività non svolte, quel Sindaco sarebbe stato condannato ai lavori forzati.
    Se solo un Sindaco si fosse circondato, magari per ripristinare la legalità compromessa, di una pletora di SUB SINDACI di fiducia, il trandy procuratore penale ed il grasso magistrato contabile starebbero ancora leccandosi i baffi per il colpo realizzato.
    Se poi un Sindaco appena insediatosi avesse fatto trascorrere non due anni e mezzo , ma due mesi e mezzo, senza eliminare anche una sola delle situazioni denunciate, ad esempio, da una Commissione di Accesso prefettizia che avesse redatto una relazione/denuncia prima del suo insediamento, beh quel Sindaco sarebbe stato rimosso dalla carica, arrestato ed accusato di collusioni con la delinquenza organizzata.
    Se poi un Sindaco avesse fatto fallire una società partecipata dopo aver nominato due liquidatori di propria fiducia erogandogli un compenso di 3000 euro al mese ciascuno e per cinque mesi, beh quel Sindaco ora sarebbe defunto a seguito di lapidazione su pubblica piazza.
    Potrei continuare all’infinito, ma mi fermo qui perchè mio interesse è solo quello di evidenziare che questi due anni e mezzo ormai trascorsi hanno dimostrato che lo STATO non ha fatto nulla, se non come sempre i suoi affari, non perchè non ne aveva la volontà. ma perchè NULLA Poteva fare semplicemente perchè quello che LO STATO (Leggi Commissione di accesso) aveva scritto e detto NON ERA VERO ma era solo frutto di invenzioni , e perchè no anche di palesi incapacità professionali, di pseudo consulenti INTERESSATI poi diventati sub commissari a 3.000 euro al mese.
    La storia vera è questa e se tutto è potuto accadere è anche colpa di una classe dirigente politica INESISTENTE, quando non interessata a far fuori il nemico politico altrimenti imbattibile, che tra poco tenterà di riproporsi o di proporsi come il nuovo (magari perchè dirà che è la prima candidatura) e commetterà l’errore, ancora una volta, di pensare di poter governare il paese tacendo su quanto è accaduto e facendo finta che ormai è passato.
    Invece NO, non è così, perchè quello che è accaduto ad Alberico ed agli altri, quello che è accaduto alla città di Pagani , non può essere cancellato nel silenzio.
    Tutto sarà superato solo quando i colpevoli veri, i complottisti, gli orchestranti, gli pseudo consulenti, avranno ricevuto la giusta punizione umana e/o divina…. senza PIETAS alcuna, come PIETAS loro non hanno avuto….. ed almeno per uno sembra – al momento – stia già accadendo….. e se il tempo è veramente galantuomo, ed una giustizia esiste umana o divina che sia, allora accadrà anche agli altri….. Saluti ed alla prossima puntata….

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