PAGANI – Ad ogni angolo di strada, in ogni vicolo, in tutti i cortili non si fa altro che parlare del “patto”; una cosa sussurrata, quasi a mezza bocca, per non farsi sentire da ipotetici avversari. Secondo i bene informati e secondo la gente comune di Pagani ormai “il patto elettorale” sarebbe stato siglato, con tanto di stretta di mano, tra l’onorevole Edmondo Cirielli e l’ex sindaco Alberico Gambino. Dove ? Ma a cena, naturalmente, così come dice la tendenza di queste occasioni: tutti insieme a cena appassionatamente. Così come si usava fare un tempo, quando la politica non era ridotta alle bassezze delle squallide denunce di questi tempi. Prima ci si incontrava, si concertava, si patteggiava, si distribuivano le poltrone (sempre lecitamente !!); adesso basta che uno tiri un respiro più forte parte subito una denuncia per la Procura della Repubblica che si è letteralmente impadronita, e non per colpa sua, della politica a tutti i livelli: dal nazionale al condominio di palazzo. Ma cos’è questo patto che sarebbe stato siglato da Cirielli e Gambino ? E’ un patto elettorale vero e proprio, un patto di consiliatura come si dice in gergo, anche se al momento, solo al momento, Alberico Gambino non può candidarsi. Ma c’è in atto un ricorso in appello contro la sentenza dei giudici di Nocera Inferiore e tutto può ancora accadere. In alternativa si sarebbero gettate le basi, solide e concrete, di un patto elettorale che prevederebbe nelle prossime settimana la scelta di un candidato utile alla vittoria finale, insomma un candidato che stia bene a tutti e due e che già in passato è stato vicino sia a Cirielli che a Gambino. Si fanno diversi nomi con le punte di diamante nei nomi di Fabio Petrelli e Massimo D’Onofrio, con un leggero vantaggio per D’Onofrio che proprio qualche mese fa è stato nominato assessore provinciale proprio da Fratelli d’Italia. Vedremo come andrà a finire, una certezza comunque c’è: Massimo D’Onofrio potrebbe anche correre da solo con alcune liste civiche se dovessero venire meno i partiti che si stanno posizionando intorno a lui. In pratica FdI vorrebbe le primarie di coalizione, sicuro di vincerle; primarie che sono di gradimento anche dello stesso D’Onofrio ma osteggiate da Forza Italia che non vuole rischiare di perderle in malo modo. Sul fronte di Forza Italia, intanto, cresce seppure lentamente la candidatura della professoressa Marzia Ferraioli sostenuta sia dal coordinatore della campagna elettorale Enrico Giaquinto che da Enzo Belfiore, consigliere politico del commissario provinciale Mara Carfagna. Per la Ferraioli, però, potrebbe pesare la lontananza dal territorio e dai cittadini paganesi. Ma anche qui ci sono già delle crepe; difatti l’ex consigliere comunale Antonio Di Lieto contesta decisamente e con rumore l’organizzazione interna del partito che secondo lui è <<rappresentata da incompetenti>>; e la mazzata ovviamente è rivolta in primis ad Enzo Belfiore per i metodi seguiti anche per la nomina del responsabile della campagna elettorale Enrico Giaquinto. In queste ultime settimane è stato chiamato in causa anche un altro personaggio, Salvatore Bottone, che secondo Alfonso Giorgio (dipietrista) <<La sua storia politica non brilla certamente per proposte e battaglie tese al benessere pubblico della città, ma è costellata da continui “signorsì obbedisco” al potente di turno Gambino o D’Onofrio>>. In tutta sincerità non me la sento proprio di condividere l’affermazione di Giorgio (fonte Cronache del Salernitano dell’ 11 febbraio 2014) perché, per quanto conosca poco il consigliere provinciale Bottone, ritengo che sia al di sopra di certi asservimenti. Tanto è vero che Bottone ha subito replicato (stessa fonte) così <<Alle cattiverie non rispondo, ho risposto e risponderò con i fatti ai cittadini. Io e il mio gruppo non abbiamo condiviso un certo modo di amministrare>>. E mentre nel centro destra si litiga a tutto tondo senza riuscire a trovare un punto comune, nel centro sinistra non c’è niente di diverso; anche qui c’è maretta anche se contenuta e non ancora molto pubblicizzata come dall’altra parte. Il PD (Partito Democratico) punta essenzialmente sul rinnovamento che è il leit motiv anche in campo nazionale con il rottamatore Matteo Renzi. Con gli 814 voti dati alla Tartaglione nelle primarie per la segreteria regionale i renziani hanno stravinto su Vaccaro (107 voti) e Grimaldi (22 voti). Di questo dato significativo bisognerà tenere conto anche per gli accordi in vista delle elezioni amministrative di maggio. Ma tra i vari raggruppamenti che fanno capo al centro sinistra c’è ancora molto da discutere e, pertanto, nomi al momento non se ne fanno.
direttore: Aldo Bianchini
Gentile dott.ssa Mascolo,
ho letto con interesse il Suo articolo e mi permetto di dissentire dalla Sua frase, riferita al Bottone ” ritengo che sia al di sopra di certi asservimenti”.
Premetto che sicuramente Lei ha ragione allorchè si dissocia dalla considerazione formulata dal famoso e ridicolo autore della frase ” abbiamo scoperchiato le caccavelle” in quanto effettivamente il Bottone non “è stato mai asservito a Gambino e D’Onofrio” , ha “torto” invece quando considera il Bottone “al di sopra di certi asservimenti”.
Infatti, anzitutto va ricordato che il Bottone è stato nominato Sindaco p.t. per volontà di Gambino e Cirielli, i quali sbagliando lo ritennero capace di governare il paese in sostituzione dell’allora sospeso sindaco Gambino.
Si fecero intenerire dai piagnistei e ” dalle confessioni di amore verso il progetto e verso le loro persone” che il Bottone si fece carico di promuovere, insieme al proprio gruppo, recandosi ogni giorno a Salerno quando si doveva decidere.
Se solo Gambino, in particolare, si fosse convinto che aveva ragione chi gli consigliava di “non fidarsi del pericoloso Bottone” probabilmente tanti guai sarebbero stati evitati.
Certamente Gambino e Cirielli agirono in base ad una logica politica perchè non potevano sapere, nè sapevano, che invece il Bottone ed il Suo gruppo era asservito “ai Panico ed agli interessi più squallidi e sporchi che all’epoca volevano mettere le mani sulla città”.
I fatti successivi hanno dimostrato, purtroppo a danno del Gambino e di altri, che il Bottone era uno dei principali complottisti e che gli uomini del suo gruppo miravano a ricevere prebende personali.
Basta solo ricordare le telefonate tra Panico e il presidente della Commissione Consiliare Commercio (del gruppo Bottone), la nomina del Cosentino (gruppo Bottone) nel cda del mercato ortofrutticolo, la consulenza del Giorgio (gruppo Bottone) nel mercato ortofrutticolo, le assunzioni dei figli del Visconte (gruppo Bottonel Pegaso dei Panico, etc. etc. per comprendere a chi e a cosa Bottone ed il suo gruppo sono asserviti.
Se poi Lei ha la possibilità, e la voglia, di rivedere la storia dell’amministrazione Gambino (dal 2002) allora vedrà che mai, e dico mai, il Bottone si è dissociato dalle scelte e dalle realizzazioni effettuate, mai e poi mai ha dissentito.
Di tal chè le sue odierne affermazioni descrivono in maniera chiara la caratura umana e politica del personaggio che però credo la città di Pagani ha ben imparato a conoscere e che glielo dimostrerà in occasione delle prossime elezioni dove lui avrà il coraggio di presentarsi come IL NUOVO magari con la campagna elettorale finanziata dal Panico Amerigo cui vita natural durante sarà costretto a dire sempre SI…. ma PANICO è PANICO e verrà il tempo per accorgersene anche per Bottone…… sempre che qualche novità non venga fuori prima dalle indagini sull’INPS per le indennità facili erogate in questi anni….
Saluti cordiali