Pd Salerno. Nonostante tutto continuano gli imbrogli. Occhio ai registri dei votanti.

 

 Antonio Citera

SALERNO – Previsto, Salerno non demorde e, dimostra ancora una volta che a dettare la legge è sempre e solo Vincenzo De Luca. Appena concluse le Primarie per il Segretario del Pd Campano, a essere eletta, non a caso è stata Assunta Tartaglione. Brava e preparata  per carità, appoggiata dal neo Premier Matteo Renzi, ha sbaragliato la concorrenza che, ha subito il colpo e ha capito l’imbroglio. A essere “umiliato” è stato l’on. Guglielmo Vaccaro  che credeva nella vittoria ma, evidentemente non aveva fatto i conti con la realtà salernitana che ingloba in se l’intera provincia che, guarda caso nelle “ primarie” unisce le forze dando vita a un’espressione di coerenza verso il partito che, in nessun luogo d’Italia si ripropone. Le percentuali di consenso verso la Tartaglione nella città di Salerno e nella provincia, sono da anni sempre le stesse e, a  vincere, è sempre chi con fare dolce e  garbato, si affaccia alla Reggia del sindaco De Luca. Un sigillo di garanzia a quanto pare, amato e odiato ma, capace di smuovere voti a suo piacimento. Forte del suo carisma, è riuscito a domare anche l’avanzata della magistratura che, qualche mese fa aveva aperto un fascicolo su presunte tessere bianche rinvenute qua e la per i vari circoli cittadini. Dopo un breve polverone, tutto sembra essersi arenato, nessuno ne parla più ma, a sentire qualche voce, gli imbrogli sul tesseramento ci sono stati e ci sarebbero ancora. Dal quartier generale di via Manzo, il segretario provinciale Nicola Landolfi se la ride, passato il santo, passata la festa. Tornando alle primarie, lo schema è lo stesso, e facendo un giro per i vari seggi dislocati in tutta la provincia, ci si può rendere conto che l’affluenza dichiarata, non è mai corrispondente alla realtà dei fatti. Basterebbe poco per scoprire il misfatto, basterebbe sequestrare i registri dei votanti e, confrontare le varie firme sopra riportate, ne uscirebbero delle belle. Come fu per le primarie del 2012, poi del 2013 e, le ultime del 2014, le metodologie applicate sono sempre le stesse e, qualcuno giura di averne le prove schiaccianti che, probabilmente potrebbero fare luce in maniera definitiva a questa farsa democratica. Esisterebbero dei registri di qualche circolo, riconducibili alle primarie del 2012 che attesterebbero i misfatti e le modalità di uso e abuso dello strumento “primarie”.

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