Caimangate/28: architetti contro Anci

Aldo Bianchini

SALERNO Abbiamo ricevuto e con piacere pubblichiamo un comunicato stampa diramato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori; si tratta di un comunicato nettamente contro L’ANCI per aver dato il via ad un’iniziativa per i piani di protezione civile. Ecco il testo integrale del comunicato: <<Un team di supporto per assistere i Comuni nella procedura prevista per l’accesso ai finanziamenti regionali per la predisposizione, l’applicazione e la diffusione dei piani di protezione civile. Servizio gratuito per permettere alle amministrazioni comunali della provincia di Salerno di accedere allo stanziamento complessivo di 14 milioni di euro: è quanto offre l’Anci Campania con una nota inviata a tutti i Comuni. Lavoro di equipe ad hoc per i professionisti tecnici. Così l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Salerno interviene in merito con una lettera firmata dal Presidente Maria Gabriella Alfano e dal Segretario Matteo Di Cuonzo e inviata all’Anci, alla Regione, all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ai sindaci della provincia di Salerno, ai presidenti degli Ingegneri, dei Geologi e degli Agronomi, perché vigilino sul rispetto delle vigenti regole per gli affidamenti di incarichi professionali. “E’ l’ennesima iniziativa – ha affermato il Presidente dell’Ordine degli Architetti Maria Gabriella Alfano che sottrae lavoro ai colleghi architetti e a tutti i professionisti tecnici, in questa fase difficile per le professioni. Esiste un dialogo aperto con l’Anci, che è organismo di supporto e coordinamento degli enti locali. Ci aspettiamo quindi, da un ente cui riconosciamo un importante ruolo di rappresentanza di tutti i Comuni, che receda rispetto a questa iniziativa irrituale. L’Anci è sicuramente in grado di offrire altrimenti il proprio qualificato contributo in materia di pianificazione e di tutela dei beni culturali”. Ecco le motivazioni contenute nella lettera: “E’ del tutto evidente dalla nota in esame come l’ANCI Campania persegua l’obiettivo di conseguire e, suo tramite, far conseguire ad un non meglio precisato team di supporto incarichi professionali ricompresi nel novero di quelli che il D. Lgs. 163/2006 qualifica quali appalti di servizi e, più precisamente, i “servizi” di cui all’allegato II A al Codice degli appalti – cat. 12: trattasi della predisposizione di tutti i documenti tecnici, amministrativi e progettuali, per la redazione di progetti di protezione civile, attività che, quale vero e proprio appalto di servizi, è assoggettata al rispetto delle procedure previste dal D. Lgs. 163/06 e non può essere oggetto di affidamento diretto, al di fuori delle regole concorrenziali stabilite nel Codice dei Contratti e nel suo regolamento attuativo. Né vale a superare il vincolo di obbligatorietà delle precipue procedure di evidenza pubblica normativamente fissate la sedicente “gratuità” delle prestazioni per i Comuni, perché gli oneri delle prestazioni professionali vengono attinti dalla quantificazione  operata nel quadro economico di finanziamento; sicché ciò non rappresenta alcun elemento di vantaggio rispetto all’ordinario affidamento all’esterno degli incarichi, essendo l’attuale sistema ordinamentale delle professioni improntato sull’“accordo sui compensi” tra professionista e cliente e non più fondato sulle tariffe (art. 9 D.L. 1/2012 e ss.mm.ii.). In definitiva, l’iniziativa dell’ANCI Campania sottende palesi finalità anticoncorrenziali, alterando il libero gioco della concorrenza nel mercato, laddove, quand’anche tale Associazione possa essere in ipotesi annoverata tra gli “operatori economici” indicati dall’art. 3 del Codice dei Contratti, ciò non di meno essa non ha titolo ad essere affidataria diretta dei suddetti incarichi né può a sua volta affidarli a professionisti liberamente scelti”. La lettera conclude così: “I Comuni sono altresì espressamente invitati al rispetto delle disposizioni sulle procedure di affidamento di incarichi professionali e si preannuncia una specifica attività di monitoraggio sui provvedimenti  adottandi che, laddove ritenuti emanati in violazione di leggi e regolamenti, saranno oggetto di azioni di tutela giurisdizionale innanzi alle competenti sedi penali, amministrative e contabili”>>. Leggendo e rileggendo la lunga nota stampa dell’Ordine degli Architetti ho riflettuto a lungo sul suo contenuto che, ad onor del vero, non fa una grinza.  Se un ordine non scende in campo a difesa dei suoi iscritti che si sentono minacciati, sotto il profilo squisitamente tecnico prima ancora che economico (almeno così voglio credere !!), non avrebbe ragione di esistere. Del resto va detto che l’iniziativa dell’ Anci/Campania, pur nella sua apprezzabile innovazione, lascia ampi margini a discussioni se non proprio a contestazioni, così come ha fatto l’Ordine presieduto dall’architetto Maria Gabriella Alfano che già in un recente passato si era schierato in favore dei suoi iscritti e sempre per ragioni economiche legate alla faccenda dei PUC di cui ogni comune della provincia deve dotarsi. L’ho già scritto in precedenza, io da un Ordine Professionale (più che mai dall’Ordine degli Architetti) mi aspetterei anche che scendesse in campo per arginare il dissennato dissesto urbanistico della Città capoluogo affidato soltanto ad una persona che, oltretutto è laureato in filosofia, Parlo del sindaco di Salerno che governa dall’alto del suo strapotere politico che riesce perfino a zittire e modellare un intero consiglio comunale (tranne poche eccezioni !!) ai suoi voleri. Avrei desiderato di trovarmi al cospetto di un Ordine pronto a battagliare in favore o contro il Crescent, in favore o contro il grattacielo in Piazza della Concordia, in favore o contro la Cittadella Giudiziaria, in favore o contro la ridicola metropolitana, in favore o contro la Soprintendenza che si è piegata totalmente ai voleri del “caimano salernitano”. Insomma avrei voluto un Ordine capace di dialogare con la Città e per la Città; niente da fare mi devo accontentare (turandomi il naso !!) di un ordine incapace di fare quello che nella stessa “mission” dell’ordine degli architetti: suggerire, proporre ed accompagnare la Città (e quindi tutti noi) verso lo sviluppo urbanistico della Città del futuro per dare alle nostre discendenze i risultati di uno studio di gruppo e non di un uomo solo al comando che nella sua “orgia di potere” ha ipotizzato finanche il mausoleo per le ceneri nel bel mezzo della Piazza della Libertà.

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