Amato/47: l’ultimo capolavoro di Peppino junior … da Paolo Del Mese ad Alberto Di Lorenzo … passando per “l’idiota dello zio Antonio” … fino alle buste gialle e all’ira dei difensori!!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Non ho letto l’interrogatorio cui è stato sottoposto Giuseppe Amato junior il giorno 6 novembre 2013 e non ero presente all’udienza dello scorso 5 febbraio 2014; ho letto, invece, le 177 pagine del primo interrogatorio del 26 settembre 2012 (che d’ora in poi chiamerò “interrogatorio-base” perché da quelle dichiarazioni vengono fuori dubbi ed incertezze, anche sulla credibilità dell’indagato) reso sempre dinanzi al pm Vincenzo Senatore. L’interrogatorio-base  che ho letto attentamente è frutto soltanto della fantasia dell’indagato che non fornisce alcun elemento di prova a sostegno delle sue dichiarazioni. Mi appare, comunque, corretta la decisione del gip Maria Zambrano di richiedere una nuova proroga delle indagini all’esito dell’interrogatorio del novembre 2013; è giusto fare luce, la più chiara possibile, su uno dei casi giudiziari più complicati di questi ultimi anni. Detto questo, devo anche dire che ho riletto sotto nuova luce l’inquietante nota stampa diramata la sera del 29 novembre 2013 dall’avv. Cecchino Cacciatore (difensore di Mario Del Mese) a poche ore di distanza dalle rivelazioni stampa che facevano ripiombare al centro di indagini per corruzione il suo assistito ma anche altri nomi roboanti della politica e delle istituzioni della Città. Nota stampa che è stata seccamente contestata in aula da Peppino junior mercoledì 5 febbraio. L’avvocato Cacciatore nel suo durissimo comunicato dichiarava che <<… la fonte di prova, inoltre, è un soggetto iscritto al Sert per abusi alcolici e di cocaina, affetto da seri problemi di natura psichiatrica …>> ed intimava a tutti il doveroso silenzio perché <<… a tanto si aggiunga che, alle precarie fandonie, si fa seguire il gravissimo errore anche di manipolare le stesse …>>. Insomma una vera e propria lezione da parte di Cecchino Cacciatore a tutti noi giornalisti, una lezione che poco più di due mesi fa venne presa sottogamba (forse perché rappresentava una ramanzina giusta e doverosa !!) ma che oggi deve essere rivalutata e riletta alla luce di quanto sta nuovamente emergendo, su tutta la stampa, in merito alle presunte dichiarazioni di Amato Giuseppe junior, quelle rese appunto il 6 novembre 2013. Insomma, come dire, se un avvocato serissimo e professionale come Cecchino Cacciatore si scatena con un comunicato se sembra al di sopra delle righe, vuol dire che davvero qui si sta scherzando con la vita delle persone soltanto sulla base di fandonie inventate al fine di salvare se stesso. Oltretutto Peppino junior nella foga di azzerare le accuse-rivelazioni di Cacciatore cade in un pericoloso tunnel che può portare ad una nuova inchiesta a suo carico: se è vero che per cercare di uscire dal carcere si è fatto iscrivere al Sert, dovrà essere accertato se questo comportamento non costituisce un ulteriore reato commesso, semmai, in concorso con altri. Senza entrare nel merito sono molto scettico e ritengo veramente poco credibili le dichiarazioni di Peppino junior, le ultime sull’ingegnere Alberto Di Lorenzo (uomo ovunque di Vincenzo De Luca) mi appaiono soltanto e meramente il frutto della fantasia, ancorchè contraddittorie e tese a nascondere, forse, qualche altra verità. Sulla base dei report giornalistici pubblicati (fonte Il Mattino del 30 gennaio e 6 febbraio 2014) mi sembra davvero parossistico che Alberto Di Lorenzo abbia presentato domanda di acquisto di un appartamento nel complesso residenziale di Jean Nouvelle senza allegare l’assegno dell’acconto come era stato fatto da tutti gli altri. Una imperdonabile gaffe che metterebbe a nudo, secondo Peppino junior, l’intenzione di non pagare l’appartamento. Assolutamente ridicolo e poco credibile, bisognerebbe pensare soltanto che Alberto Di Lorenzo sia un imbecille per fare una cosa del genere quando esistono tantissimi modi per rilasciare un assegno, farlo incassare e poi farsi restituire i soldi in nero-contante. Ma Alberto Di Lorenzo, che imbecille non è, fa benissimo a non replicare ad una dichiarazione del genere che appare palesemente fuorviante e denigratoria; mi sembra quasi come una offesa per l’intelligenza degli inquirenti che, invece, hanno tutti i numeri per dimostrare l’esatto contrario. Si replica quando c’è un fatto, di fronte al nulla assoluto il silenzio è d’obbligo. A questo punto c’è la parola di Peppino junior (assolutamente poco credibile) contro la parola di Mario junior che,  quant’anche non fosse credibile, almeno non si contraddice. Al centro delle presunte rivelazioni di Peppino j. c’è  l’amicizia intercorrente tra Mario junior e Piero De Luca che è un fatto storico pienamente acclarato (sia Piero che il padre Vincenzo andarono anche al matrimonio di Mario junior !!) e che non dovrebbe destare più di tanto sospetti; è un’amicizia che non è mai stata nascosta ed è sempre stata praticata alla luce del giorno. Pensare che Mario junior si sia servito dell’agenzia viaggi degli Amato (la Amavebo) per raggiungere Piero in Lussemburgo e per portargli soldi contanti ricavati dalla Ifil (la società che tanti guai sta arrecando a tutti !!). A meno che Peppino junior non voglia coprire gli effettivi traffici poco legittimi, con buste gialle vaganti, tra i vari palazzi del potere salernitano. Ma quale credibilità può ancora riscuotere un soggetto che per mesi e mesi ha tenuto tutti sulla corda per poi ammettere in aula che i soldi dati a Paolo Del Mese erano verosimilmente soltanto un prestito ben sapendo fin dall’inizio che era un mero prestito concesso da “quell’idiota dello zio” (parole di Peppino j.). Ecco, per diventare più credibile, Peppino junior si faccia un sereno esame di coscienza e, senza giocare come il gatto con il topo, si decida a svuotare il sacco ed incominci a svelare quello che sa (se sa !!, ma io ho forti dubbi che sappia) sull’esistenza delle cosiddette “buste gialle”  e se le stesse sono davvero esistite!!; soltanto allora potrò cominciare a credergli e potrò tranquillamente allontanarmi dalla durezza del comunicato stampa di Cecchino Cacciatore. Ovviamente c’è stata anche l’ira dei difensori di Paolo Del Mese, ma questo sarà oggetto del mio prossimo approfondimento. Si ritorna in aula il prossimo 12 marzo, si vedrà.

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