Aldo Bianchini
SALERNO – L’appello per il processo “Linea d’ombra” celebrato dal tribunale di Nocera Inferiore su quello che l’accusa aveva annunciato come il “Sistema Pagani” è già saltato, o meglio ha subito un primo brusco e inquietante rinvio di ben “otto mesi”, se ne riparlerà il 30 settembre 2014. Saranno otto mesi di tensioni e di veleni e vendette trasversali in quanto la pubblica accusa ha annunciato a sorpresa la lista di ben quattro testi a carico degli imputati: Raffaele Del Pizzo e Matteo Principale (collaboratori di giustizia), Giacomo Cicalese (già presidente della cooperativa parcheggi) e Valerio Damiano (un blogger). Chi si aspettava una pubblica accusa dimessa e rinunciataria è certamente rimasto deluso, ma fino ad un certo punto; la credibilità a rischio dei quattro testi potrebbe anche rivoltarsi contro la stessa pubblica accusa in maniera definitiva. Del resto è già accaduto, con altri testi a carico, nel corso del processo di primo grado, e potrebbe accadere di nuovo. Piuttosto quello che dovrebbe essere un fatto inquietante o almeno discutibile è passato assolutamente inosservato e nessuno ha proferito parola. Parlo del rinvio di otto mesi a causa dell’incompatibilità di uno dei tre giudici della sezione di appello composta da Franco Pasquariello, Giovanna Le Rose e Anita Mele. Una incompatibilità, ad onor del vero, denunciata dallo stesso giudice interessato, Giovanna Le Rose, che in passato nelle sue funzioni di GIP aveva autorizzato alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali a carico di Alberico Gambino. Ovviamente tutto nella massima normalità; un giudice è incompatibile, l’udienza viene aggiornata e rinviata con sostituzione o del giudice o dell’intero collegio (questo dipende dall’orientamento del presidente della Corte di Appello e dalle regole interne prestabilite). E su queste posizioni si sono fermati tutti gli osservatori (giornalisti e non) che in tanti hanno affollato l’aula dove si è tenuta la prima udienza d’appello. Io, invece, intendo spingermi più in là innanzitutto da semplice cittadino (prima ancora che da giornalista !!) per porre e pormi alcune domande. Premesso che qui non stiamo parlando di un processo penale minore ma di un “processone penale” che ha smantellato un’intera classe dirigente ed ha fatto scalpore in tutto il Paese con i clamorosi arresti del 15 luglio 2011 e con una detenzione preventiva durata ben 695 giorni per molti degli imputati. Come è possibile, quindi, che un giudice non sappia o non ricordi di essere incompatibile. Mi riesce sinceramente difficile immaginare che i “giudici d’appello” prendono atto del processo e dei nominativi degli imputati soltanto al momento in cui entrano in aula, quando la stampa tutta ha eclatato a più riprese l’importanza del processo e i nominativi degli imputati. Non conoscendo alla perfezione i meccanismi che regolano la vita burocratica della giurisdizione posso soltanto pensare che il giudice, anche se si accorge per tempo di essere incompatibile con il processo che è chiamato a giudicare, deve aspettare in silenzio la prima udienza per dichiarare la sua incompatibilità. In caso contrario i fatti mi inducono a pensare che i giudici vanno in aula assolutamente impreparati e senza sapere di cosa dovranno interessarsi non avendo avuto in precedenza la possibilità di accedere agli atti processuali. Credo fermamente che così non sia, perché i processi vengono assegnati con largo anticipo ed anche la stampa salernitana (per non dire gli imputati) sapeva con precisione la composizione del collegio d’appello giudicante. E se è così, allora perché aspettare la prima udienza per dichiarare l’incompatibilita con il rischio di far saltare tutto allungando a dismisura i tempi processuali. Non posso nemmeno credere, ripeto, che ci sia una norma che impedisca al giudice di dichiarare prima la sua incompatibilità e consentire il cambio in corsa del collegio; si tratterebbe di una norma quantomeno anomala che andrebbe immediatamente abolita per non creare ulteriori lungaggini processuali. Insomma, roba da farsi ribattezzare di corsa, altrimenti non ci si capisce più niente. Oltretutto, ora con il rinvio, saremo costretti tutti ad aspettare ben otto mesi per capire la serietà e la credibilità dei quattro testi a carico annunciati dalla pubblica accusa, quasi come a voler tenere tutti sulle spine in un ambiente ovviamente molto surriscaldato per le imminenti elezioni amministrative che a Pagani ed ai paganesi dovrebbero dare risposte concrete. In questo scenario entra in ballo, probabilmente, la candidatura di Giuseppe Santilli (consulente del lavoro storico della famiglia Panico –grande accusatrice in primo grado-) che il Tribunale Civile di Nocera Inferiore ha definitivamente liberato dal punto di vista della candidabilità. Proprio Giuseppe Santilli che, nel processo d’appello di Linea d’Ombra, potrebbe essere un fiume in piena contro i grandi accusatori e mettere in difficoltà sia la pubblica accusa che i nuovi testi a carico sulla cui credibilità sarebbe meglio stendere un velo pietoso. Ma potrebbe esserci anche un’altra soluzione per le prossime amministrative; ma questo lo vedremo in una delle prossime puntate dedicate (sempre su questo giornale) alle amministrative di maggio.
Come sempre centrate il problema,io penso che più di un problema di incompatibilità ci sia il fatto che tali giudici non se la siano sentita di affrontare questo processo, si aspetta che arrivi qualche nuovo giudice che non subisca le influenze della procura e possa giudicare serenamente.La procura ci ha messo la faccia,lo stesso procuratore capo si è esposto in prima persona,quindi si fa di tutto per cercare di salvare qualcosa ammesso che sia possibile.Questo processo è stato il più grande flop della procura di Salerno,si sono portati presunti politici a testimoniare la loro repressione,pentiti in cerca di qualche sconto,truffaldini che si sono inventati di tutto e di più (panico),dipendenti comunali negligenti(ferraioli) che accusavano i loro responsabili,ecco che si spiega il rinvio.A titolo di cronaca voglio ricordare a tutti che sono stati arrestati più o meno 14 persone con ben 12 assoluzioni,penso che i magistrati che hanno creato tutto ciò dovrebbero almeno collaborare in parte ai risarcimenti che verranno per queste vittime della giustizia,comunque in ogni caso arrivederci a settembre.