Maria Chiara Rizzo
Nascosto tra le vallate verdeggianti del nord- est del Paese e sconosciuto dalla maggior parte degli iraniani stessi, il cimitero Khaled Nabi, situato a circa 90 km della città di Gonbad-e Qabus, è soprannominato anche “vallata dei sessi”. Il sito ospita molte sculture falliche, a forma di sesso maschile, poste verso l’alto. Per molti archeologi che hanno effettuato sopraluoghi e studi nella vallata si tratterebbe di pietre tombali, la più alta di circa 3 metri, dal grande valore storico. Pur avendo un’origine poco nota, le sculture più datate risalirebbero a un migliaio di anni, molte sarebbero riconducibili all’epoca medioevale e le più recenti, invece, sarebbero state erette circa 70 anni fa. La stranezza che le accomuna è la misteriosa tendenza a scomparire. Uno dei primi studi registrava la presenza di 600 sculture, ma fonti del turismo locale rendono noto che circa la metà è sparita.
Le leggende sull’origine del sito archeologico sono diverse: alcuni specialisti ritengono che il cimitero sia stato costruito dagli abitanti della regione i quali veneravano dei simboli fallici. Ma la gente del posto narra un altro mito: le statue di pietra sarebbero degli apostati pietrificati ad opera del profeta Khalid bin Sinad, il cui mausoleo è situato al lato al cimitero. Secondo la diceria locale, prima della sua morte, il profeta avrebbe chiesto a Dio di trasformare in pietra gli infedeli che lo perseguitavano.
Le sculture che popolano la valle hanno dimensioni e forme diverse, alcune più tonde fanno pensare ai seni femminili, ma tutte sono state realizzare da un unico blocco di pietra.
Il sito accoglie ogni anno migliaia di turisti e potrebbe diventare, dicono gli esperti, un’attrattiva turistica importante per la regione, ma quello che preoccupa di più gli studiosi dell’area e gli enti del turismo locali è la sparizione progressiva delle statue in un luogo non sorvegliato. In un Paese come l’Iran, dove il sesso resta tabù per quasi la totalità della popolazione, sarà difficile identificare i responsabili.