Michele D’Alessio
SALERNO – Lunedì 27 Gennaio, giorno dedicato alla memoria dello sterminio degli ebrei e al dramma vissuto nei campi di concentramento, lo Stato Italiano o meglio la Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme all’Associazione Nazionale ex Internati (ANEI) e l’ANRP, ha insignito di medaglie al valore, i militari che nel corso della seconda guerra mondiale sono stati testimoni di quei terribili anni. Tra i riconoscimenti al valore militare anche due fratelli di Sassano, Gaetano e Giovanni Biancamano, entrambi militari italiani nella seconda guerra mondiale. Gaetano nato il l’11 marzo del 1922 (deceduto il 28 agosto del 1996) fu fatto prigioniere dei tedeschi nell’ottobre del 1943 ad Arbeitsbuch e fu deportato nel campo di prigionia di Kriegsgefagenenlager, qui rimase segregato un anno, fino al settembre 1944, poi fu imbarcato per l’Albania, trasferito all’ospedale di Tirana, qui rimase fino alla liberazione che avvenne il 24 agosto del 1945. Giovanni, invece fu arruolato nel gennaio del 1943 e ritenuto idoneo, il 6 luglio del1943 con il 110 Battaglione di Caserta si imbarcarono per Patrasso dell’Albania e successivamente per l’Isola di Cefalonia. Dopo 8 giorni di combattimento con i tedeschi, fu fatto prigioniero, insieme ad altri 400 Italiani. Dopo una breve prigionia nei campi di Patrasso, fu caricato su un treno per la Germania, ma arrivato a Belgrado lo fecero scendere e utilizzato come scudo umano, nella terribile avanzata dell’armata russa, nei pressi del Danubio. Approfittando della confusione, insieme ad un carissimo amico bolognese, scappo e si rifuggirò presso una famiglia italiana. Dopo alcuni giorni, un avviso dello Stato Italiano, intimava tutti i rifugiati a presentarsi a Belgrado alla Brigata Garibaldi di Montenegro per essere arruolati di nuovo, altrimenti venivano fucilati, perché considerato fascisti. Solo a fine guerra torno a casa. Giovanni Biancamano, accompagnato dalla figlia Pina, ha ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano in un commovente incontro al Quirinale, alla presenza delle istituzioni civili e militari e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Per Gaetano Biancamano, invece, morto nel 1996, la cerimonia di consegna del riconoscimento speciale ai combattenti, si è tenuta presso la Prefettura di Salerno, da parte della dottoressa Gerarda Maria Pantalone con la consegna della medaglia al nipote Gaetano, accompagnato dai familiari e dal sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino, che ha visto il momento particolarmente, toccante, nella consegna della medaglia d’Onore all’unico sopravvissuto al campo di sterminio, che ha ricordato i momenti delle prigionia, invitando i giovani alla pace ed alla concordia. Nel corso del commovente incontro, alla presenza delle istituzioni civili e militari e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, sono state consegnate dal Prefetto di Salerno quattro ” Medaglie d’Onore” conferite dal Capo dello Stato a cittadini della provincia di Salerno che durante l’ultimo conflitto mondiale furono deportati ed internati nei lager nazisti. Oltre a Giovanni e Gaetano, nella famiglia Biancamano, a servire la patria c’è stato anche un altro fratello Paolo Biancamano, in servizio a Gioia Tauro durante la guerra.