Maddalena Mascolo
PAGANI – Più di qualcuno nei giorni e nelle settimane scorse ha accusato il centro destra, o meglio Fratelli d’Italia, di aver conferito la nomina di assessore provinciale al turismo al consigliere Massimo D’Onofrio affinchè questi possa condurre una campagna elettorale di grande risalto nella città di Pagani dove ci sarà a maggio il voto amministrativo. Niente da eccepire, se non fosse che in vista della competizione elettorale comunale anche il centro sinistra si sta muovendo in questa direzione e con queste armi. In questa chiave va letta, per noi osservatori, la nomina del giovane Davide Nitto nella direzione provinciale del PSD di Via Manzo a Salerno. Qualcuno obietterà che la nomina di D’Onofrio è molto più importante di quella di Nitto, ma sul piano squisitamente politico la differenza è davvero poco visibile. Insomma, come dire, un giovane che entra nella direzione provinciale di un partito non è cosa da poco conto; anche perché sull’onda dell’effetto giovanile potrebbe anche muoversi ed impegnarsi in prima persona Luca Cascone (assessore comunale a Salerno e uomo di Vincenzo De Luca), paganese doc, figlio di Renato che tanto diede alla DC del tempo che fu ed anche alla stessa città di Pagani. Insomma, partito che vai, stesse usanze che trovi; sono tutti uguali, almeno sul piano delle formalità e delle nomine. Ritorna di attualità la proposta da parte di FdI delle primarie per la scelta del candidato sindaco del centro destra; un modo come un altro per rimarcare la sicurezza di Fratelli d’Italia che correrebbe con una certa sicurezza per le primarie sul nome di Massimo D’Onofrio. E se è vero che le primarie sono la migliore medicina per eliminare l’infezione delle liti e delle scissioni ecco che il bravi Cirielli ha preparato il giusto antidoto; anche perché Forza Italia, tra baruffe e dispetti, non è riuscita, almeno fino ad oggi, a spingere sul serio tutto il partito verso la candidatura di Marzia Ferraioli (docente universitaria di procedura penale) che pare essere stata volatilizzata dai consigli di Vincenzo Belfiore in quella famosa cena della scorsa settimana, cena alla quale prese parte la Carfagna ma non Petrelli e D’Onofrio e nel corso della quale non fu fatto il nome della Ferraioli. Un vero peccato !! Ma c’è ancora tempo per rimediare.
parlate di nomi di quà di nomi di là ma non c’è una sola idea su cosa fare.la politica ridotta al personalismo è la morte della DEMOCRAZIA.