Alfonso D’Alessio
Anno nuovo, vita nuova. Quante volte sentiremo in questi giorni auguri che fanno sperare in un cambiamento radicale per il 2014. Si auspica l’uscita dalla crisi economica, molti giovani a ragione sperano finalmente di poter trovare un posto di lavoro, insomma tutti gli auguri invocano cose belle. Eppure molto spesso ciò che deve realmente cambiare sfugge, e anche volutamente. Forse perché richiede il cambiamento più faticoso in quanto riguarda ogni uomo. Per migliorare il mondo, il cambiamento deve iniziare da ciascuno. Per esempio: come può un giovane sperare di trovare lavoro, o come glielo si può augurare se spessissimo l’imprenditore, o il datore di lavoro in generale, speculano sulla crisi costringendo una sola risorsa a produrre quanto ne richiederebbe l’impiego di più? Tradotto in soldoni vuol dire che con la scusa della crisi, a fronte della stessa mole di commesse di lavoro si diminuisce il personale e si mandano padri di famiglia o giovani a casa, e poi magari si ha la faccia tosta di far loro gli auguri per un anno nuovo e vita nuova. Certo una vita nuova gliela si é offerta, ma in peggio. Oppure come si può sperare nella crescita economica quando un operaio, o una risorsa lavorativa in generale, invece di compiere il proprio dovere usa il tempo per interessi personali? Il furto non porta da nessuna parte e conduce solo disservizi e povertà maggiore. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi all’infinito e tutti dimostrano che la coerenza negli auguri è necessaria, anche per non renderli fastidiosi. Allora per il 2014 facciamoci tutti l’augurio di essere più coerenti, questo sarà l’inizio di un anno uovo e migliore. Auguri.