Quirinale: Letta vede Napolitano. Pressing del Colle su una nuova legge elettorale


da Attilio De Lisa 

Giorgio Napolitano reprime quasi un moto di insofferenza. Parlamento pienamente legittimo, altro che storie. Il problema, semmai, e’ che il Parlamento ora le riforme le deve fare sul serio, a cominciare da quella della legge elettorale.Ventiquattro ore e’ durata la riflessione del Capo dello Stato. Non un minuto di meno. Napolitano, da quando ha avuto tra le mani lo scarno comunicato della Consulta con cui si mandava al macello il Porcellum, non ha smesso per un attimo di soppersarne le virgole, studiarne le conseguenze, analizzarne le implicazioni. Un lavoro talmente tanto delicato che ancora lo stesso giorno pareva non volesse nemmeno parlarne. E qui ha dato pieno sfogo alle sue riflessioni. E’ ormai “un imperativo” procedere con le riforme e mostrare “una espressione di volonta’ attenta a ribadire il gia’ sancito, dal 1993, superamento del sistema proporzionale”, esordisce. E, cosi’ facendo, entra nel pieno del dibattito politico e parlamentare. “La decisione della Corte Costituzionale non puo’ aver stupito o colto di sorpresa chiunque abbia ricordo delle numerose occasioni in cui sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento ad intervenire”, aggiunge Napolitano, quasi a voler rivendicare un ‘io ve l’avevo detto’ a chi, finora, ha fatto orecchie da mercante. In fondo, si e’ sempre sussurrato, il Porcellum faceva un po’ comodo a tutti, meno a chi aveva il dovere costituzionale di fungere da socratico tafano per la democrazia. Ora l’inerzia e’ stata colmata dai giudici (supremi) e la politica ci ha rimediato una discreta figuraccia. Si dia quindi da fare, il Parlamento, e trovi il modo di “esprimere la volonta’ politica” necessaria a imprimere una svolta alle cose. Se il Capo dello Stato indica che non si puo’ restare con il proporzionale (cosa che avverrebbe se la sentenza di ieri della Consulta non spingesse le forze politiche a fare ex novo una legge), vuol dire che in queste ore ha ascoltato piu’ di una voce, ricevuto e fatto piu’ di una telefonata. Certo, le Camere restano sovrane, ma dal Quirinale non si rinuncia ad indicare loro la strada, Ferma restando la loro legittimita’.”Stiamo parlando – ha spiegato il capo dello Stato – di una sentenza della Corte costituzionale che espressamente si riferisce al parlamento attuale dicendo che esso stesso puo’ ben approvare una riforma della legge elettorale”, scandisce Napolitano, “e’ la Corte stessa che non mette in dubbio che c’e’ continuita’ nella legittimita’ del Parlamento”. Grande commozione da parte del Cav. Attilio De Lisa di Sanza (Sa) alle parole del Presidente Giorgio Napolitano che lo incita a continuare su questa via giusta e di grande sollievo per i cittadini italiani.

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