Un fenomeno di “rigetto” verso la Fisica?

Salvatore Ganci

Tempo fa inviavo in ccn un vecchio articolo sulla Didattica della Fisica e da un paio di amici ne ottenevo un gradito riscontro. Riporto qui di seguito parte del testo di una delle e-mail di riscontro…

[…] Con modestia,  (ancora non conoscevo questo articolo), in treno diverso tempo fa, “origliavo” una ragazza che parlava ad un suo amico di come fosse andato  il suo esame di Fisica II appena sostenuto al XXX.  La ragazza aveva preso 30!  Insomma..  sembrava una maga della fisica ed il ragazzo, tra il fascino della ragazza, e  il suo parlare… ne era estasiato!

…con una scusa, mi sono intromesso nel discorso dei due studenti ed ho proposto loro di modellare  i fenomeni fisici che stavano attorno a noi!  Un tremendo disastro!  I ragazzi non avevamo la benché minima idea su come approcciare la mia proposta, abbiamo fatto tentativi andati miseramente a  vuoto…   La ragazza, ormai stremata,  confessò  …  “io studio ingegneria matematica*, per cui conosco le “formule matematiche della fisica”.  […].

Confesso candidamente che “Ingegneria Matematica” non mi risultasse ancora nella nostra ricchissima e variegata “offerta formativa” che aumenta in modo strabiliante il rapporto Docente/Studente.  Sapevo di ben sei indirizzi del corso di Laurea in Agraria a Padova, delle “Scienze Equine” di Parma ma “Ingegneria Matematica” mi mancava. Così ho provato a mettere in Google questa disciplina e scopro che … esiste (e non solo: anche in una blasonata Istituzione). Non solo esiste ma gustatevi come viene “venduta” questa interessante offerta formativa: L’Ingegneria Matematica è un corso di studio trasversale rispetto ai corsi di ingegneria esistenti e, nello stesso tempo, molto diverso da un corso di studio in Matematica o Matematica Applicata. La differenza si evidenzia, innanzitutto, nel fatto che, come tutti gli ingegneri, anche un ingegnere matematico deve acquisire il senso “concreto” dei problemi attraverso un insieme di insegnamenti che vanno dalla fisica alla chimica, all’economia, all’informatica, etc. La forma mentis propria dell’ingegnere, quindi, è l’elemento distintivo del corso di laurea in Ingegneria Matematica.

Confesso che il sapere acquisire il senso “concreto” dei problemi […] uniti alla “forma mentis” mi avevano decisamente spiazzato. Forse esistono  problemi “non concreti”?  Se per caso fossi rimasto “indietro” nella Scienza, vi prego, spiegatemi quali siano i problemi “non concreti”. Quello che traspare dalla storiella in treno (che non dubito sia reale avendone vissuto una analoga) è che la nostra “forma mentis” abbia un rigetto naturale verso le Scienze Fisiche, che Fisica sia “formule matematiche” avulse dalla fenomenologia (anche e soprattutto quella che ci sta attorno). Al lettore lascio le conclusioni (innominabili) …

 

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