Egitto : disordini e crisi economica

Maria Chiara Rizzo

Tensione, violenza e vittime sono le tre parole che meglio descrivono la situazione di pericolo e di caos in cui è sprofondato l’Egitto dalla deposizione di Mubarak fino ad oggi. Ieri, nella penisola del Sinai, cinque militari hanno perso la vita nei pressi della città Ismailya. La notizia è stata diffusa dai servizi di sicurezza secondo cui il soldati sarebbero stati uccisi durante un pattugliamento da parte da individui non ancora identificati. Ma non sarebbero le uniche vittime della giornata. Altre due persone avrebbero persona la vita in un altro attacco nel sud della penisola, causato dallo scoppio di un veicolo parcheggiato davanti il commissariato di polizia ad Al Tur. L’esplosione ha provocato 48 feriti, lo scoppio di un incendio e ingenti danni allo stabile. Dall’arresto del presidente Mohammed Morsi, la città di Ismailya è stata bersaglio di numerosi attacchi messi a punto da gruppi di islamici insorti dopo la destituzione del presidente, eletto tramite elezioni democratiche dal suo popolo e deposto dai militari.

Nord e sud della penisola del Sinai sono fortemente scossi da continui scontri tra militanti islamisti e forze di sicurezza, un campo di battaglia che compromette l’economia di una regione importante e allo stesso tempo “delicata”. L’economia dell’area trae enormi vantaggi dagli introiti derivanti dal transito nel canale di Suez, dal passaggio di gasdotti e dalla forte vocazione turistica del Mar Rosso, di cui la stazione balneare Charm El Sheik è la regina indiscussa.  I continui disordini hanno fatto vacillare le garanzie economiche derivanti dalle risorse della penisola. A tutto ciò si aggiunge il precario equilibrio alla frontiera di Gaza, collegata al Sinai tramite tunnel sotterranei, molti dei quali chiusi, strade vere e proprie che facilitano la circolazione di armi e di uomini affiliati a gruppi islamici estremisti.

Anche in  capitale il caos ha la meglio : gli scontri al Cairo hanno provocato circa 50 morti ed alcuni razzi hanno danneggiato  una gigantesca antenna di comunicazione satellitare.

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