Tribunale Sala: metti una sera a cena, da Villa delle Acacie a Lagonegro !!

Aldo Bianchini

LAGONEGRO – All’indomani della sentenza del Tar/Basilicata di rigetto dell’istanza presentata dal Comune di Sala Consilina, per la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti del presidente del tribunale di Lagonegro e degli atti del Comune di  Lagonegro in merito al trasloco del foro da Sala C. a Lagonegro, è necessario svelare alcuni particolari sfuggiti a tutti i “soloni politici e politicanti” (sindaci, consiglieri provinciali, consiglieri regionali, deputati e senatori) che avrebbero dovuto rappresentare degnamente il territorio e non l’hanno fatto. Il fattaccio della svendita del tribunale di Sala Consilina trova il suo momento cruciale la sera del 27 dicembre 2011 con la famigerata cena tra avvocati lagonegresi e salesi, una cena certificata da un documento sottoscritto dai presidenti dei due fori, Rosa Marino e Michele Marcone. Fin qui niente di nuovo, dirà subito qualcuno; ed è vero perché di quella famigerata cena ne hanno parlato tutti gli organi d’informazione del territorio e della provincia di Salerno; anche se crediamo che nessuno abbia ottenuto copia di quel documento o quantomeno nessuno l’abbia pubblicato. Noi siamo riusciti a scovare quel documento ed a fotografarlo (pubblicheremo il documento nel prossimo numero della rivista Città Vallo, in edicola da giovedì 10 ottobre prossimo); tra l’altro nel documento viene evidenziato che <<… L’unico istituendo tribunale (con ubicazione della sede, d’autorità, dove sarà ritenuto opportuno) coprirebbe un vasto territorio …. Seguirà la produzione di uno studio economico/sociale e cartografico esplicativo della realtà territoriale interessata …>>. Al momento non è dato sapere se davvero c’è stata la produzione di uno studio economico/sociale e cartografico; e se non c’è stato perché non è stato fatto ? Tutto farebbe pensare che Michele Marcone non solo è caduto ingenuamente nella trappola astutamente tesagli da Rosa Marino ma che successivamente non ha nemmeno provveduto a produrre quegli studi promessi. Ho parlato di una trappola ed è doveroso spiegare perché. Dal mese di aprile 2011 il Ministero della Giustizia inviò suoi emissari in tutti i distretti giudiziari in cui dovevano essere soppressi i tribunali; gli emissari ministeriali giunsero, quindi, anche nel distretto di Salerno e più specificamente a Sala Consilina. Ebbene dall’aprile 2011, con una cadenza di almeno quattro giorni al mese due emissari per volta sono arrivati a Sala Consilina in assoluta incognita ed hanno alloggiato presso “Villa delle Acacie” (contrada Sagnano), l’agriturismo dove da tempo alloggiavano diversi magistrati in servizio nel tribunale salese. Gli emissari avevano il compito di studiare, di analizzare e di relazionare. Viene naturale pensare e credere che il loro rapporto, anche di natura umana e sociale, si sia molto sviluppato in compagnia dei magistrati nelle tantissime serate trascorse insieme a cena, e che sia stato inesistente con gli avvocati e gli amministratori e politici. Nei corridoi ministeriali si sussurra che le relazioni degli emissari (quelle del periodo aprile-dicembre 2011) avevano preso una direzione dannosa per Lagonegro. Mentre i sindaci, i consiglieri, provinciali, i consiglieri regionali, i deputati e i senatori nostrani dormivano sonni tranquilli ed ignoravano la presenza degli emissari, il vice presidente vicario del Parlamento Europeo (Gianni Pittella) venne avvertito della presenza degli emissari e reso edotto del taglio delle loro relazioni. Pittella capisce subito il gioco, si allarma e dispone l’organizzazione della famigerata cena in maniera da ottenere un “documento capestro” che subito sventola sotto gli occhi del ministro. A quel punto, constatato il carachiri volontario del presidente del foro salese che affidava la decisione sull’ubicazione del tribunale unico ad un atto d’autorità, Gianni Pittella gonfia il petto e sfodera tutto il suo potenziale politico, fino al  famoso <<Caro Giorgio …>> in testa alla lettera inviata al Presidente della Repubblica, impegnandosi a testa bassa nel salvataggio di Lagonegro in danno di Sala Consilina.   D’improvviso il taglio delle relazioni degli emissari cambia registro e fino al mese di giugno 2012 continuano imperterriti a frequentare “Villa delle Acacie” nel silenzio assoluto anche degli avvocati del foro salese ignari della loro presenza. A fine giugno 2012 gli emissari lasciano definitivamente Sala Consilina e le loro pesanti relazioni vengono acquisite agli atti del ministero. Il gioco è fatto. Viene naturale chiedere e chiedersi come mai tra tanti deputati e senatori, consiglieri, sindaci, soltanto Pittella viene messo al corrente della presenza degli emissari. La risposta viene da se, probabilmente perché i  “nostri parlamentari, sindaci e consiglieri vari” non sanno neppure dove e come muoversi, già sul nostro territorio, figurarsi a Roma. E’ triste, ma è così; a meno di pensare e credere che non hanno voluto impegnarsi per il salvataggio del tribunale salese. Ma questa sarebbe altra storia. E la storia, comunque, continua.

One thought on “Tribunale Sala: metti una sera a cena, da Villa delle Acacie a Lagonegro !!

  1. Non è che i mostri deputati , consiglieri regionali etc serbavano un latente amore per la provincia potentina?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *