Antonio Citera
SALA C. – Aria strana tira nelle correnti misteriose e a volte stralunate del PD Salernitano, aria viziata da eclettici ed eccentrici personaggi che si ergono sul piedistallo di cartone alla ricerca di un misero minuto di gloria. Negli ultimi tempi, abbiamo visto di tutto e di più, la soppressione del Tribunale di Sala Consilina ha infiammato gli animi di tutti, ha riscaldato i cuori dei “ combattenti” (pochi a dire il vero), ha acceso i riflettori con effetto messa in piega sulla testa di qualcuno che ultimamente con strana e discutibile presa di posizione sta letteralmente spopolando sulle testate giornalistiche del Vallo di Diano. Fin qui niente di strano, ma lo stesso qualcuno da il meglio di se sulla pagina face book del Direttore di www.ilquotidianodisalerno.it Aldo Bianchini. E’ il 24 settembre 2013, sul profilo fb del Direttore appaiono centinaia di messaggi di auguri di buon compleanno, amici, conoscenti, colleghi di lavoro, parenti, vogliono con un piccolo gesto dimostrare l’affetto e il rispetto verso una persona umile che nei suoi scritti è sempre alla ricerca della verità, la stessa che spesso viene boicottata e occultata da molti colleghi. Tra i tanti, all’improvviso compare un messaggio: <<auguri, come ha potuto ammirare il tribunale di Sala Consilina ha chiuso, adesso si può dire davvero soddisfatto del risultato raggiunto>>. La firma con tanto di foto dell’autore porta il nome di Marco Mea, ex coordinatore dimissionario del circolo PD di Teggiano. Letto ciò, tra me e me mi sono detto: <<come, avevo il responsabile dentro casa !!! quindi non c’entrano nulla i vari Pittella, Cancellieri, Severino, CSM e via cantando. La colpa è del mio Direttore!!! Lo ha detto Mea!!!>>. Succede anche questo, le persone vanno fuori di senno e senza il minimo raziocinio sparano caz…. come fossero carezze. Siamo alla frutta, il PD nel Salernitano e nel Vallo di Diano sta lanciando l’SOS, un grido di aiuto che non viene raccolto da nessuno, anzi qualcuno come nel caso di Mea, strumentalizza e forse senza nemmeno rendersene conto si rende ridicolo dinanzi all’opinione pubblica. Caro Mea, le dimissioni che tu hai dato il 14 settembre, dopo la chiusura del Tribunale, motivandole come una sconfitta del PD nel territorio sarebbero state giuste se accompagnate da una discussione comune con gli altri esponenti dei Circoli Valdianesi, ma nel caso specifico sono il segno di una danza esibizionista che si esaurisce il giorno dopo. Gli eroi in questo delicato momento non servono. Se proprio dovevamo aprire il libro nero del Partito, vi erano altri tempi e altre motivazioni altrettanto valide e altrettanto pertinenti per dimettersi. La farsa delle Primarie pre-politiche 2013 per esempio, la mancanza di un coordinamento del Vallo di Diano mai voluto da Nicola Landolfi e, per finire vogliamo parlare della saga dei tesseramenti? Lo farò prima o poi. Tornando alla vicenda Tribunale caro Mea, i motivi della soppressione li conosciamo tutti e, forse un’azione comune dall’inizio, poteva oggi dare i suoi frutti ma, la nostra indole rivoluzionario–esibizionista, spesso ci traghetta sulla riva sbagliata, gestendo la nostra sete di riscossa in maniera irrazionale e personale. Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare e, soprattutto diamo atto ad Aldo Bianchini dell’ottimo lavoro che quotidianamente svolge in campo giornalistico, sempre alla ricerca della verità anche quella che mette a rischio la sua incolumità fisica e morale. Come? Chiedendo scusa semplicemente.