Sanza: colpo zoppo nel centro storico

 

 Antonio Citera

SANZA – Ancora furti nel piccolo centro ai piedi del monte Cervati. Dopo il colpo messo a segno qualche giorno fa ai danni di due coniugi svaligiati nella loro casa di qualche centinaio di euro, è toccato ieri ad una povera signora ignara della realtà che le stava capitando. Due uomini travestiti da  galanti fautori della solidarietà altrui, hanno bussato alla porta dell’anziana signora e hanno messo a segno l’ingegnoso colpo. La malcapitata, ha aperto e i due con una scusa qualunque  l’ hanno raggirata. Approfittando della bontà della povera donna, i ladri, sono entrati in casa e tra una preghiera, una benedizione e mille parole, hanno portato via  un discreto bottino ( si parla di circa 300 euro) che la stessa custodiva nell’abitazione. A missione compiuta i due sono spariti di corsa nelle strettoie del bel centro storico di Sanza. Uno dei due, secondo alcuni testimoni, era leggermente zoppo, l’altro sempre secondo voci di quartiere, vestiva in maniera casual con pantaloni a vita bassa che lasciavano intravedere parte del fondoschiena. Un furto ben riuscito, con tattica vecchia e ben collaudata. L’ingenuità e il buon senso della donna e la malvagia e la cattiveria dei due delinquenti hanno fatto da apripista, quindi i ladri hanno approfittato proprio di questo per colpire a botta sicura. Un furto, l’ennesimo che ha destabilizzato gli animi dei cittadini tramutandoli in paura, un timore diffuso che si legge nei loro sguardi, indifesi, dinanzi al reiterarsi di avvenimenti criminosi che si verificano alla luce del sole. Non c’è più sicurezza, non c’è più solidarietà, una non fiducia diffusa che si protrae nei volti sconsolati, segnati da una crisi senza tempo  che ripudia anche i rapporti sociali e affettivi. La mancanza di un lavoro stabile, l’ incertezza  economica  rinfacciano a ognuno la propria dignità di uomo e di padre di famiglia. In tutto questo marasma, le forze dell’ordine fanno ciò che possono, impossibilitate dai  mezzi a loro disposizione a poter garantire quell’apporto necessario in termini di tranquillità e di presenza dello Stato nel territorio ( almeno così si giustificano). Pochi uomini, un Comprensorio vasto e articolato che alimenta una micro criminalità da “pollaio” che sempre più spesso colpisce l’integrità e la legittima soavità di intere famiglie che vivono l’increscioso incubo di essere il bersaglio prefissato.

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