PD: Landolfi, il tribunale e la terra dei pomodori

 

 

Antonio Citera

VALLO di DIANO – Ci risiamo, senza pudore e senza vergogna dalla Segreteria Provinciale del PD di Salerno, Nicola Landolfi sfidando se stesso continua nei proclami e, lo fa con il suo spirito sarcastico  tinto di  classicismo che lo contraddistingue nel Partito delle anime morte. Spesso mi sono imbattuto con lui in discussioni riguardanti il Vallo di Diano e, sempre ho letto nei suoi pensieri una considerazione pari a zero del Comprensorio. <<Il paese dei balocchi>>. Ma si sa, la politica e i politici che in teoria ci dovrebbero rappresentare si vestono di nero e, lo fanno per salvare la faccia e il bacino elettorale soprattutto. Ecco dunque che sulla vicenda Tribunale di Sala Consilina, il PD salernitano con un proclama dello stesso Landolfi, addirittura si discolpa anzi, accusa e attacca i vertici Regionali e Nazionali.  Un personaggio birichino il Segretario, capace di calpestare le aiuole che lui stesso ha piantato. In due anni di discussione e di manifestazioni, ha sempre boicottato ogni momento utile, oggi recrimina e vittimizza sulla scellerata soppressione. I conti non tornano!! Forse l’imminente congresso provinciale dal vago sapor di nuova linfa, forse l’odor di sconfitta, forse il voler continuare a denigrare la dignità del popolo del Diano, sono gli elementi contrastanti e fautori di assurdi e poco esemplari comunicati.  Ecco le sue parole: <<La chiusura del Tribunale di Sala Consilina é un atto che offende la quarta provincia più grande del sud, la nostra. Si parla della Campania come dell’ultima regione d’Italia per prodotto interno lordo e si vende un pezzo di territorio alla Basilicata. De Filippo pensa alla sua terra. Caldoro acchiappa le farfalle. Anche il Pd regionale e nazionale su questa storia perde la faccia. Su richiesta del territorio concludemmo lì, con Enrico Letta, la campagna elettorale, proprio a Padula. Per questo non dobbiamo abbassare la guardia, fino ad assumere posizioni estreme. Intanto é auspicabile che si sospendano iniziative in quella parte del territorio che servano da vetrina, per fare qualche sfilata di moda, per esibire un pò di parassitismo militante. Abbiamo avuto modo di dire a Enrico Letta e Guglielmo Epifani che la nostra non é solo terra di conquista, ma é anche la patria del pomodoro. Chi verrà a provocare e a esibirsi sarà accolto così. Se di colpe e di colpevoli bisogna parlare, il primato va alla politica che non ha voluto interagire per la salvaguardia del Territorio, svenduto al miglior offerente. Per quanto riguarda la faccenda del pomodoro, a sentir parlare i cittadini, anche il PD provinciale potrebbe essere l’obiettivo designato.  A buon intenditor poche parole diceva sempre mio nonno…

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