Antonio Citera
MELFI – Se per Sala Consilina le porte della Giustizia sono state chiuse e sbattute in faccia ai cittadini soprattutto, a Melfi dopo una prima fase di disordine annunciato, come per miracolo si stanno riaprendo. Come tutti sapranno, il Tribunale di Melfi rientra nel decreto di revisione della geografia giudiziaria, da sopprimere e accorpare a Potenza proprio come è successo con Sala Consilina accorpato a Lagonegro. Ma spesso , come in questo caso, si usano due pesi e due misure ed ecco che archiviata la pratica Salese, si riapre quella di Melfi. Un incontro ieri al Ministero della Giustizia ha ridato speranza alla sopravvivenza del Tribunale Lucano. Allora ci chiediamo? Perché Melfi si e Sala Consilina no? Cosa si nasconde dietro ciò? La mano santa di qualche politico? Del solito politico che ha già salvato Lagonegro? Noi non ci arrendiamo e presto vi sveleremo l’ennesima lampante ingiustizia che, proietta il Vallo di Diano ad una sempre più umiliante e imbarazzante bassa classifica. Ecco quanto AGR ha battuto appena finito l’incontro di Roma:
<<AGR Il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Beretta, ha chiesto un dossier aggiornato sul trasferimento del tribunale di Melfi, che includa la legge regionale che si impegna a farsi carico dei costi di mantenimento del presidio di giustizia nel Vulture ai disagi che si stanno verificando in questi giorni, al fine di accelerare la valutazione di un eventuale correttivo alla misura adottata.
È quanto emerso nel corso dell’incontro chiesto dal presidente della Regione Vito De Filippo a cui hanno pure preso parte parlamentari lucani (il sen. Salvatore Margiotta e gli onn. Folino e Placido), consiglieri regionali (Carmine Miranda Castelgrande, Ernesto Alfonso Navazio e Nicola Pagliuca), sindaci (Livio Valvano di Melfi, Sabino Altobello di Lavello, Michele Sonnessa di Rapolla e lo stesso Placido di Rionero), amministratori e avvocati del Foro melfitano guidati dal presidente dell’Ordine Gerardo Di Ciommo. De Filippo ha rimarcato le difficoltà dell’accorpamento, tra problemi territoriali e questioni di sicurezza del Tribunale di Potenza, e ha ricordato come in alcuni casi, per presidi di altre regioni, le decisioni siano state riviste.
Il sottosegretario Beretta ha riportato la disponibilità propria e del ministro Cancellieri riferendo di una sua “apertura” a riconsiderare la questione, chiedendo la formalizzazione delle istanze in un dossier che, a margine di una veloce valutazione, potrebbe produrre evoluzioni che, se la situazione descritta si confermasse reale, potrebbero andare nel senso auspicato.>>
Un comunicato che lascia l’amaro in bocca e che dimostra che nell’Italia del mistero, tutto è possibile quando si vuole e, spesso anche i “ Miracoli vestono Prada “. Nulla contro Melfi per carità di Dio, ma se gli standard e i criteri vanno adottati, questi dovrebbero valere per tutti.