Antonio CItera
Niente da fare a Sala Consilina, il Tribunale è di proprietà di Lagonegro. Nemmeno gli ultimi sforzi e le ultime barriere poste davanti al Presidio di Giustizia sono servite a smuovere il volere della “legge”. Giorni concitati in cui è successo di tutto ma, alla fine ci si è dovuti piegare al decreto mangia Tribunali. Due grossi camion hanno caricato fascicoli e mobilio per “arroccarli“ nei magazzini dell’ex sede del Municipio di Lagonegro che, in teoria dovrebbe ospitare l’accorpato Tribunale del Vallo di Diano. Lavori in corso d’opera, lavori anche arruffati e fatti alla meno peggio, tutto per consentire il passaggio di consegne che poteva, anzi doveva essere evitato. Nei precedenti articoli ho spiegato il perché di questo epilogo, voluto dalla politica per conto del politico più forte, quel Gianni Pittella che oggi smentisce tutto e tutti, dichiarandosi vittima di strumentalizzazioni politiche, quel Gianni Pittella attaccato anche sulla sua pagina face book per il medesimo motivo. Ma oramai i giochi sono fatti e non si torna indietro, parola di Ministro che si vanta della “riforma epocale” non sapendo nemmeno che l’epoca storica in cui viviamo è segnata profondamente dalla insufficienza ordinaria di un Governo incapace di recepire i reali e urgenti bisogni della popolazione. La giustizia è morta cari amici, anch’essa gestita e controllata dal super potere economico–politico che ha in mano le sorti dell’intero Universo. Oggi davanti al Presidio salese i manifestanti stremati dal dolore hanno intonato le note dell’Inno di Mameli stringendosi forte la mano sul cuore. Commozione e rabbia, un diritto negato, l’ennesimo nella terra dimenticata e preda di avvoltoi affamati. A Lagonegro si respira aria di vittoria, e facendo un giro per le stradine quasi addobbate a festa si intuisce il senso di tutto ciò che è successo. <<Lo sapevamo da un anno e mezzo>> così due vecchietti seduti su una panchina commentano la vicenda <<oggi alziamo la coppa al cielo e ringraziamo il nostro santo protettore, l’on. Gianni Pittella che ha cambiato le carte in tavola a partita già iniziata>>. Come volevasi dimostrare. Beffarda fu la lettera che lo stesso con carta intestata “Parlamento Europeo” scrisse al Presidente della Repubblica per sviare l’ipotesi soppressione del Tribunale di Lagonegro già inserito nella lista nera del Governo. Quella lettera iniziava con queste parole: <<CARO GIORGIO >> . Da quel momento Lagonegro come per magia fu graziato e oggi accorpa Sala Consilina, di ripiego, fu inserito nella lista quello di Melfi. Qualcuno sostiene che nello stesso periodo a salvezza acquisita, manifesti di ringraziamento all’indirizzo di Gianni Pittella, sono stati affissi per le strade della cittadina Lucana, subito fatti togliere naturalmente. Colpe e colpevoli, meccanismi di macchinazione politica, il pesce grande che mangia il piccolo, la rappresentanza politica del Vallo di Diano ha fallito, una sconfitta forse giocata a tavolino ma che segna per sempre le sorti già trasandate dell’intero Comprensorio. Alcuni accusano gli avvocati e il Presidente dell’Ordine salese Michele Marcone di aver concordato nel dicembre del 2011 con i cugini di Lagonegro la soppressione di Sala Consilina. Una serata a cena con grigliata, dicono i malpensanti !! Tutti ricorderanno quel documento d’intesa (mai esibito pubblicamente) che sanciva l’accordo tra le parti per l’istituzione di un unico Tribunale nell’area Sala–Lagonegro per sopperire a quei criteri omogenei quanto assurdi dettati dalla legge 148/2011. Un protocollo che dava facoltà al Ministero della Giustizia di scegliere la location. Un accordo in buona fede, sicuramente, le previsioni erano altre, in quel periodo Lagonegro doveva sparire e Sala aveva le carte in regola. All’improvviso però qualcosa è cambiato, la “lettera del caro Giorgio” e altri avvenimenti hanno invertito la rotta della fluida navigazione ed eccoci a recriminare lo scempio. L’altro tribunale soppresso quello di Melfi, dopo le reazioni di manifestazione di politici e cittadini ancora spera. Oggi una delegazione sarà ricevuta al Ministero dal Sottosegretario Berretta e forse dalla stessa Ministra Cancellieri. Chissà che la mano di San Pittella non concretizzi anche questo miracolo? Lo sapremo nei prossimi giorni.