Antonio Citera
SALA C. – A meno di tre giorni dall’entrata in vigore del decreto mangia tribunali, dal Governo arrivano segnali di fermezza. La riforma va avanti. Niente e nessuno potrà far cambiare le carte in tavola. La Guardasigilli è decisa a portare avanti questo disegno scellerato che, non guarda ai territori, non guarda al risparmio ma, guarda al principio del più forte, lo stesso che sta distruggendo la dignità di un intero Paese. Allora bisognerebbe reagire. Chi lo può fare? La politica e i politici, i rappresentanti dei cittadini in Parlamento. Basterebbe veramente poco per dimostrare e smentire chi come me se la prende proprio con loro. Latitanza e menefreghismo, corsa alla poltrona e salvaguardia di interessi personali. Questo riflettono dall’alto del loro piedistallo. Salvare la giustizia ancora si può, basterebbe avere le idee chiare e soprattutto la voglia di farlo. Come? Una bella mozione di sfiducia alla Ministra, all’unanimità, firmata da tutte le forze politiche e da tutti i rappresentanti politici, depositarla chiederne immediatamente il voto e votarla naturalmente. Sarebbe un atto dovuto, dimostrazione di attaccamento alla Nazione, ai cittadini. Forse l’ultima chance, sicuramente quella stoccata che potrebbe cambiare le sorti annunciate di tanti tribunali che il 13 settembre soccomberanno sotto il peso di una riforma senza senso. Allora amici Parlamentari, è giunto il momento di dimostrare il vostro presunto dissenso, date a Cesare quel che è di Cesare, restituite alle persone il diritto alla giustizia, fatevi carico di questo sacrificio e, un giorno potrete dire di aver rappresentato veramente i bisogni e le esigenze dei territori e dei cittadini che li abitano.
