SALERNO – Per il suo impegno di vertice nell’azienda di trasporti pubblici salernitana CSTP (nei panni di amministratore?), il rettore uscente dell’Università di Salerno potrebbe percepire un compenso tra un milione e un milione e cinquecentomila euro! Questo, almeno, secondo il sito www.agendapolitica.it, che ha divulgato la notizia in questi giorni. Più di Obama, Presidente della più potente nazionale del mondo (gli USA), più di centinaia di personalità politico-finanziarie ad altissimo livello nazionale ed internazionale dei più grandi Paesi del mondo, molto di più del Presidente della Repubblica Napolitano, tutti molto, ma molto più noti del rettore di un ateneo che, secondo molti media autorevoli nazionali, giace da anni sul fondo della graduatoria degli atenei italiani. Tutto legittimo, per carità. La cifra è prevista dal CSTP. Ma, detto questo, si fa ancora fatica a capire perché l’Italia affonda? Come si concilia tanta ricchezza per una sola persona, per quanto esperta in più campi (dall’università alle amministrazioni comunali di Napoli o, ancor prima, di San Giorgio a Cremano, ora ai trasporti pubblici), con la miseria ormai, con la disoccupazione e praticamente con la fame di centinaia di autisti e dipendenti di quell’azienda a rischio cassa integrazione e/o licenziamento? La realtà politico-amministrativa salernitana si tinge prevalentemente di sinistra, lo stesso Pasquino milita da anni nell’area di centrosinistra. Quale insegnamento etico e politico le famiglie a rischio fame dei dipendenti CSPT potranno ricevere dalla notizia del giorno? Chi campa con 15.000 euro all’anno di media e chi con un milione/un milione e mezzo di euro (sempre annui naturalmente)! Detto in aritmetica, con un compenso annuo di un milione e cinquecentomila euro potenzialmente previsto per il rettore uscente dell’università di Salerno Raimondo Pasquino, il CSTP salernitano sfamerebbe ben cento famiglie dei propri dipendenti. Quali speranze e quali convincimenti gli italiani del Sud come quelli del CSTO salernitano potranno a questo punto rafforzare in se stessi dinanzi ai quotidiani inviti del Presidente del Consiglio Letta e dello stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a stringere la cinghia. La cinghia la possono stringere tutti. Chi per esigenze di dieta, chi per fame. Quale cinghia stringerà il rettore uscente e candidato amministratore del CSTP Raimondo Pasquino all’approssimarsi di ogni fine mese? Questo è un Paese che vive sulle carte e le carte costituiscono la prerogativa principe del diritto. Chi è a posto con le carte (e Pasquino e il CSTP lo sarebbero), vivrà bene in eterno. In un Paese, però, meno votato al diritto (delle carte) e in condizioni critiche come il nostro, qualsiasi regolamento cosiddetto legittimo come quello attualmente in vigore nel CSTP salernitano – ripetiamo legittimo – verrebbe stracciato all’istante dai governanti provinciali, regionali e/o nazionali degni di cotanto nome. Esattamente come fanno con le tasse che si inventano ogni giorno per superare la crisi del Paese a carico di questo popolo di fessi. E quel profumatissimo emolumento, così come tanti del genere, sarebbe messo a disposizione dei dipendenti a rischio lavoro. Basterebbe un decreto. E i tanti Pasquino d’Italia potrebbero anche loro stringere la cinghia ogni tanto, certamente non per esigenze dietologiche. Così non è, così non sarà. Purtroppo! E, allora, quei dipendenti del CSTP in cassa integrazione e/o a rischio licenziamento potranno ancora cantare FRATELLI D’ITALIA o urlare VIVA L’ITALIA!, Presidente Napolitano?
direttore: Aldo Bianchini