CAVA de’ TIRRENI – All’indomani del fattaccio accaduto nel bel mezzo di una funzione religiosa in corso di celebrazione nel Santuario di San Francesco e Sant’Antonio è doverosamente necessario un modesto approfondimento. Il fatto: le cronache riportano di una “presunta” irruzione del giovane Alfredo Maria Gravagnuolo (26enne figlio del già sindaco Luigi Gravagnuolo e da sempre plenipotenziario e consigliere personale di Vincenzo De Luca) sull’altare maggiore del Santuario al fine di arringare don Luigi Petrone, meglio noto come Frà Gigino, reo di violazioni ripetute della quiete pubblica attraverso il suono immotivato delle campane e spari di fuochi d’artificio non a norma e neppure secondo le regole previste. Dico subito, e senza falsi e fuorvianti ragionamenti, che il giovane Alfredo Maria Gravagnuolo sul punto nodale della questione ha perfettamente ragione. Sulle modalità con cui ha portato a compimento l’azione della clamorosa protesta ha assolutamente torto; insomma ha commesso una “cavolata” incredibile che potrebbe costare molto caro non soltanto a lui ma anche all’immagine del padre. In primo luogo perché ha interrotto (seppure per meno di un minuto) un rito religioso ed in secondo luogo perché è sceso su un terreno molto insidioso nel quale, come nelle sabbie mobili, sono affondati tutti. La giovane età non ha consentito ad Alfredo Maria di riflettere un attimo prima della cavolata (probabilmente perché esasperato dai rumori, e i rumori –per chi non lo sapesse- esasperano fino all’inverosimile, !! soprattutto quando ritenuti fuori delle normali regole di una buona convivenza civile), se lo avesse fatto avrebbe capito al volo che su quel terreno è facile scivolare ed essere bastonati dal francescano che (seppure non tantissimo istruito !!) conosce i meccanismi della comunicazione anche meglio di “papà Gravagnuolo” che pure è un maestro. Frà Gigino quando arringa i fedeli con le sue omelie dice cose talmente ovvie e scontate che penetrano nel profondo dell’immaginario collettivo perché sono cose che il popolo (civile e di fedeli !!) vorrebbe dire e non può per via della “ragion di vita” all’ombra di tanti campanili. In pratica il francescano di Cava parla e si muove alla stregua di Vincenzo De Luca e, perché no, di Silvio Berlusconi; anzi per completezza del concetto sarebbe meglio dire che “Frà Gigino parla alla De Luca e strizza l’occhio a Berlusconi” tanto per non scontentare nessuno. La grande maggioranza dei cittadini-fedeli di Cava de’ Tirreni, a mio avviso, si schiera in favore del francescano e contro i politicanti o i contestatori di turno, con un valore aggiunto rappresentato dal fatto che quando si scaglia contro i potenti e blasonati nomi cavesi diventa ancora più credibile perché è proprio quello che la gente vuole. Io pongo solo delle questioni, semmai delle domande, quindi non corro il rischio di aver prodotto e pubblicato “un sondaggio farlocco” perché scrivo quella che è una mia impressione supportata dalla “storia dei fatti” che da un decennio accompagnano l’azione dell’anomalo francescano. Appartenendo ad una famiglia blasonata, il giovane Alfredo Maria Gravagnuolo, tutte queste evidenti particolarità doveva metterle nel computo generale della sua azione che rischia, dicevo, di avere effetti molto dannosi per l’immagine del padre che si sta preparando per tentare una nuova scalata alla poltrona di primo cittadino. Probabilmente le violazioni di Frà Gigino sono talmente corpose e senza freni che hanno finito per condizionare l’emotività e la reattività del giovane Gravagnuolo, sotto la spinta verosimile di tutti i residenti intorno al Santuario, istigandolo quasi verso la sua immotivata e scomposta reazione pubblica. E ora chi ferma il già irrefrenabile Frà Gigino ? Difficile rispondere. Un fatto, però, è certo: il francescano di Cava, in un modo o nell’altro, va almeno ridimensionato perché non si può per una cavolata da ragazzi evocare addirittura la “scomunica” o, peggio ancora, “i fratelli musulmani” come estrema frontiera tra la vita e la morte. Fortunatamente non siamo ancora in Egitto e poi, credo, che per due scampanate neppure lì arriverebbero alle estreme conseguenze.
direttore: Aldo Bianchini
Frà Gigino, un presuntuoso di rara fattezza, agli antipodi del francescanesimo. San Francesco faceva tanto bene senza clamore, questo tizio vende bene quel poco che fa, e la gente notoriamente più interessata all’avere che a Dio, lo esalta. Io al posto dei suoi capi rifletterei e fare attenzione, ci vuole poco a creare un personaggio inamovibile.
Rino