Antonio Citera
VALLO di DIANO – La sanità che vorrei, che dovrebbe assisterci, che dovrebbe cullarci e coccolarci. Questo un tempo avveniva, tanti di voi ricorderanno il grande ospedale Luigi Curto di Polla, fiore all’occhiello di una sanità che espletava il proprio dovere e, lo faceva con cognizione e lontano da insensate e ingiustificate politiche di risparmio. Oggi no, tutto sembra girare intorno al maestoso dio danaro e, noi poveri comuni mortali ci ritroviamo a soccombere sotto il peso di gestioni piantate in un paradosso senza eguali. Pochi medici, pochi reparti, scarsa accoglienza specialmente nelle ore notturne quando forse storditi dal letargo pre estivo, alcuni infermieri del pronto soccorso, di fronte ad un caso di media urgenza, in modo arrogante hanno cercato di indirizzare il paziente verso l’ospedale di Sapri. Perché? Secondo il loro parere era più vicino a Sanza paese di residenza del malato. Mahhh!!!!. Questi sono casi isolati e di contorno amici cari, ma che devono far riflettere. Ora parliamo in generale della struttura che nonostante il parere favorevole e positivo della Commissione Regionale dello “spread sanitario” che nei giorni scorsi ha fatto visita proprio al nosocomio pollese la quale, ha valutato sia in termini di accoglienza che in termini di prestazione alberghiera, l’Asl Salerno continua a fare orecchio da mercante e continua la scarsa attenzione di fronte ad un presidio di vitale importanza in tutto il Vallo di Diano,depotenziandolo in ogni ordine e grado. A beneficiare di ciò, sicuramente sarà la vicina Lagonegro che, già impossessatasi della giustizia ( dal prossimo 13 settembre il tribunale di Sala Consilina sarà accorpato proprio a quello della cittadina Lucana) , ora mira senza preamboli e con le idee chiare anche alla sanità. Parliamo “dell’Ospedale Unico di Lagonegro”, un mega complesso che dovrebbe nascere nei pressi dello svincolo autostradale di Lagonegro sud della Salerno Reggio Calabria a due passi dal Vallo di Diano, su una superficie che come si legge dal progetto iniziale si espande per ben 89.511 mq di cui 18.429 mq di superficie coperta e, più di 70 mila mq di superficie interna con la capienza ad opera finita di 176 posti letto. Un’ opera che potrebbe diventare il fiore all’occhiello di tutto il territorio a vantaggio anche del Diano e del Golfo di Policastro carenti di complessi ospedalieri all’avanguardia. Una progettazione moderna che ha già avuto il via libera della Regione Basilicata e per la quale sono stati stanziati più di 80 milioni di euro. Sempre più Grande Lucania dunque in tutti i sensi, dove le strutture vengono potenziate e, i diritti non vengono soppressi. Perché tutto questo? Perché cittadini di serie A e cittadini di serie B? Domande lecite a cui il vertice dell’Asl di Salerno e non solo, dovrebbero dare risposta più con i fatti che con le solite sviolinate da prima della Scala. La situazione è al collasso cari dirigenti, urge bisogno di più attenzione e più serietà nelle scelte che condizionano la vita di centinaia di migliaia di persone.