Di Maria Luisa Perrone
Mi hai preso che ero cucciolo, mi hai dato una casa, ero un piccolo batuffolo, che per la felicità faceva tabula rasa. Mi hai amato, mi hai fatto coccole dolci come il miele, con te sono rinato e ti sono sempre stato fedele. Passeggiavamo insieme e ti curavi dei miei bisogni. Ti ho voluto così bene che eri sempre nei miei sogni. Ora fai le valigie chiuso nella tua stanza, sono proprio felice, ho capito, si va in vacanza. Montiamo in macchina e io prendo il vento dal finestrino. ma non so quale sarà la tattica, quale sarà il mio destino. Una catena mi metti al collo e mi lasci in mezzo a un’autostrada, ma io non crollo, mi riporterai a casa. Passa il tempo ed io ti aspetto invano, sei un cattivo esempio, per tutto il genere umano. Mi lasci morire, ti sembra giusto? Ma ti voglio dire, che sei stato ingiusto. In mezzo a questa strada dove non c’è calore, mentre ti immagino ridere al mare, che tanto ti piace. Ti avrei dovuto dare meno amore, ma per me non è naturale, non ne sono capace.
Stupenda . Delicata e dura allo stesso tempo.