Maddalena Mascolo
SALERNO – La data è già fissata, la location pure. La sfilata, o meglio il presidio, per ricordare Massimo Casalnuovo, morto la sera del 20 agosto 2011 in seguito ad una caduta dal motorino nel centro storico di Buonabitacolo, ci sarà nel corso della mattinata di venerdì 5 luglio 2013 probabilmente proprio dinnanzi alla sede del Tribunale di Sala Consilina. Quella mattina, difatti, all’interno del palazzo di giustizia salese si terrà la prima udienza penale dinnanzi al Gup (giudice delle udienze preliminari) dott. Antonio Tarallo a carico dell’imputato Giovanni Cunsolo (maresciallo dei Carabinieri, attualmente in servizio presso la stazione di Polla). Il pm Michele Sessa, a conclusione delle sue indagini, aveva richiesto diversi mesi fa il rinvio a giudizio del carabiniere con l’ipotesi accusatoria di “omicidio preterintenzionale” prevista dall’art. 584 del Codice Penale. Un’accusa molto pesante che lascia intendere che, almeno in teoria, <<il maresciallo avrebbe deliberatamente voluto operare una lesione nei confronti di Casalnuovo e questo comportamento avrebbe provocato la morte del ragazzo … con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio>> (dichiarazione di Michele Capano, legale del comitato “giustizia e verità per Massimo”, apparsa su Il Mattino del 14 novembre 2012). Ovviamente il capo di imputazione formulato dal pm Sessa non vuol dire che il maresciallo Cunsolo è colpevole. Bisognerà prima che il maresciallo venga rinviato a giudizio e poi che il Collegio Giudicante emetta la sua sentenza che sarà, comunque una sentenza di primo grado. Dunque venerdì mattina 5 luglio prossimo il gup Antonio Tarallo avrà sulle sue spalle una responsabilità non indifferente (com’è difficile il mestiere di magistrato !!) sia nei confronti del maresciallo Cunsolo che dei familiari della vittima di quel terribile incidente che spezzò, come d’incanto, la gioiosa estate di due anni fa. Inutile e prematuro, in questa fase ed in questa sede, soffermarsi più di tanto sui dettagli della vicenda; in campo ci sono, ovviamente, due tesi; una che vuole Cunsolo colpevole, l’altra schierata per la sua innocenza. Intanto venerdì mattina il comitato “giustizia e verità per Massimo” scende in campo nuovamente a dimostrazione che il ragazzo vive tuttora nel ricordo dei suoi tanti amici. Una piccola considerazione la merita, però, l’annunciata manifestazione di venerdì mattina davanti il tribunale di Sala Consilina dove qualche centinaio di amici di Massimo dovrebbero ritrovarsi in maglietta bianca con la scritta “Massimo” in rosso. Ogni manifestazione di piazza, tutte le manifestazioni di piazza, se pacifiche sono il segno della libertà in uno stato democratico e vanno dunque rispettate. Qualche perplessità è doveroso avanzare sulla contemporaneità, sulla data e sulla location della pacifica manifestazione; la stessa poteva essere programmata probabilmente per il giorno prima e tutto sarebbe filato liscio. Farla quella stessa mattina e davanti al tribunale in cui il GUP deve decidere circa il rinvio a giudizio di una persona, ci sembra quantomeno inopportuna perché potrebbe essere intesa come una forzatura mediatica. L’esperienza e la professionalità del gup Antonio Tarallo sapranno sicuramente fugare qualsiasi dubbio.