Maddalena Mascolo (add. stampa CdL)
SALERNO – Un altro interessantissimo convegno. Ormai gli eventi, organizzati dall’ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Salerno, non si contano più. Sotto la guida ultratrentennale del presidente Alberico Capaldo l’ordine dei CdL si va sempre più affermando come la categoria professionale, forse l’unica, all’altezza della situazione ed al passo con i tempi. Oltre trecento i Consulenti del Lavoro, provenienti da tutta la provincia di Salerno, che hanno assistito ai lavori del convegno “Governo Letta: prospettive per il lavoro” tenutosi nei saloni del Mediterranea Hotel di Salerno, aperto dai saluti del presidente cav. Alberico Capaldo e moderato dal prof. Armando Lamberti (ordinario di diritto costituzionale). Prima delle relazioni hanno portato il loro saluto l’avv. Francesco Franco (Presidente Fonditalia), il dr. Claudio Pisapia (responsabile SINALP, delegato Unesco e coordinatore “tavolo del mare” della Provincia di Salerno), e l’ing. Rossano Festa (direttore direzione territoriale del lavoro di Salerno) che ha illustrato gli aspetti critici della legge Fornero. Poi è stato il momento delle relazioni vere e proprie. Il prof. avv. Lorenzo Ioele (docente diritto del lavoro e della previdenza sociale) ha dissertato su “Le prospettive di riforma e Ingresso nel mercato del lavoro”. L’avv. Pasquale Visconti (consigliere ordine avvocati) su “Riforma delle professioni, limiti e prospettive”; mentre il dr. Mario Vitolo (consulente lavoro) ha parlato della “Formazione del personale”. L’interessantissimo convegno è stato curato per gli aspetti scientifici da Giosuè Michele Cuccaro e da Giovanni Cuomo (consiglieri dell’ordine dei CdL). Lo sponsor ufficiale è stato FONDITALIA – Fondo Formazione Italia che ha curato il convegno in ogni minimo dettaglio. Cosa dire delle relazioni portate all’attenzione dei numerosi convenuti; dire che sono state tutte di eccellente qualità professionale è dire poco. Da segnalare l’ottima performance dell’avv. Pasquale Visconti che riesce, come sempre, ad essere molto preciso e comunicativo rendendo semplici cose abbastanza complicate, soprattutto in materia della riforma delle professioni. Il prof. Ioele, da par suo, parlando della figura dell’apprendista ha stigmatizzato come il Paese-Italia non supera determinati blocchi e non cresce forse anche a causa di una Carta Costituzionale molto rigida che non lascia spazi operativi al legislatore. Per la figura dell’apprendistato, ha detto Ioele, c’era la semplicissima legge del ’55 che è stata ingarbugliata da una miriade di integrazioni successive fino al punto di andare a cozzare contro l’art. 117 quando la stessa figura va ad inserirsi in quella più ampia e più logica della “formazione” che dovrebbe ricadere tra le competenze regionali. Un guazzabuglio che limita, ovviamente, lo sviluppo di una figura lavorativa prodroma per una occupazione più piena ed a tempo indeterminato. Riformare la Carta Costituzionale è, quindi, un imperativo da non rimandare più nel tempo, altrimenti rischiamo di avere un Paese che rischia di non crescere più a causa di un blocco istituzionale che non ha uguali in tutto il mondo. E’ insorto, a questo punto, il moderatore prof. Armando Lamberti, costituzionalista, che ha difeso a spada tratta la Costituzione italiana accusando, semmai, il legislatore di non aver saputo in tanti decenni modellare le sue leggi sulla falsariga delle indicazioni costituzionali. Insomma un bel dibattito che ripropone in pieno quello che è il confronto ai massimi livelli nazionali tra “riformatori” e “conservatori”; una diaspora che va avanti da molti decenni e che tiene praticamente bloccato l’intero Paese nell’incertezza assoluta. Quello che era stato il miracolo economico degli anni ’60 si è dissolto come neve al sole nell’ambito dell’eterna battaglia tra conservatori e riformatori. Per meglio comprendere la drammaticità del problema è sufficiente pensare allo Statuto dei Lavoratori, datato 1970, che dopo ben 43 anni rimane ancora oggi bloccato sulla modifica o meno del famigerato art.18 che la “legge Fornero” ha cercato di modificare inciampando negli strali della CGIL e finendo per renderlo ancora più complicato di prima. Per tutta questa serie di cose i convegni organizzati dall’ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Salerno si elevano rispetto a tutti gli altri tentativi di parlare del mondo del lavoro. La scelta e la qualità dei relatori impreziosisce i temi dei dibattiti e il presidente Alberico Capaldo riesce sempre a scegliere il meglio. Così come ha fatto a fine convegno scegliendo il noto ristorante “Il chiodo fisso” (Via Case Rosse – Salerno/Pontecagnano) che ha deliziato con la sua eccellente cucina i relatori e gli ospiti della mattinata. Cucina a base di pesce, ottimo servizio, locali accoglienti, questo ed altro ha offerto “Il chiodo fisso” che con la nuova gestione va affermandosi tra i ristoranti più gettonati della città. Semplici le parole finali del presidente Alberico Capaldo: “Vi ringrazio tutti per la partecipazione e vi prometto a breve un nuovo ed ancora più interessante convegno”.