SALERNO – Una denominazione migliore Carmelo Conte, già ministro per le aree urbane, non poteva sceglierla per la rivista edita dalla “Fondazione Alario” da lui stesso presieduta. La rivista è diretta dal giornalista Andrea Manzi. La denominazione è tutto un programma: <<il Paradosso>>. Per ammissione del suo direttore <<“Il Paradosso” si propone come laboratorio di sperimentazione di idee e progetti per una nuova visione e organizzazione amministrativa dei territori del Mezzogiorno. La valorizzazione sostenibile e produttiva di ambiente, paesaggio, cultura e collettività sono i temi centrali dell’iniziativa, che parte dall’idea della Città-Parco, proposta da Carmelo Conte in una ricca relazione introduttiva e incentrata sulla necessità di superare le logiche politico-amministrative degli ultimi quarant’anni, con un nuovo taglio della maglia amministrativa campana, che superi i tradizionali concetti di regione, province e comuni, accorpando le diversificate realtà territoriali sulla base delle loro affinità e sinergie geostoriche e culturali>>. Quanti paroloni per dire in pratica che è nata una nuova testata giornalistica per “fare politica”, che seppure costruttiva è pur sempre politica, quella con “P” maiuscola cui ci aveva abituati l’ex ministro Conte nei suoi lunghi anni di egemonia politica su tutto il territorio provinciale. Anche quell’egemonia fu “un paradosso” per certi versi e sotto certi aspetti, nell’ottica della vita stessa che in definitiva è fatta di “paradossi”. Come un paradosso fu tutta la tangentopoli che ingiustamente travolse l’ex ministro e tanti altri veri politici di quell’epoca. Anche la politica è fatta di paradossi e gli stessi uomini politici, spesso, si muovono sull’onda di paradossi ed a questa onda, purtroppo, non è estraneo neppure Carmelo Conte nonostante debba essere doverosamente annoverato tra i migliori uomini politici che la provincia di Salerno abbia mai espresso, almeno negli ultimi cinquant’anni. Il paradosso più inquietante che rimprovero a Carmelo Conte è quello che da sempre continua a fidarsi di gente (soprattutto giornalisti !!) che nel momento del bisogno se non l’hanno impallinato lo hanno meschinamente ignorato; ma forse questo è il gioco della politica, un gioco che mi è assolutamente estraneo se non addirittura indigesto. Ad esprimere un loro pensiero sulla “novella rivista” sono stati chiamati i giornalisti Gianni Molinari, Angelo Di Marino, Gabriele Bojano e Eduardo Scotti, tutti assolutamente lontani, se non in qualche caso dichiaratamente avversari dell’allora ministro Carmelo Conte. Fortunatamente, stando ai report dell’avvenimento, non si è presentato l’annunciato s strombazzato giornalista Gigi Di Fiore, forse si sarà attardato a leggere il capitolo “La campagna dei quattro cantoni” del libro “Sasso o coltello” scritto proprio da Carmelo Conte nel lontano 1994 per descrivere la congiura tramata da alcuni giornalisti del quotidiano “Il Mattino” sotto la guida di Pasquale Nonno e l’attenta regia di Ciriaco de Mita; una congiura che dette il colpo finale all’astro di Conte. Certo capisco bene che il tempo guarisce ogni ferita ma i paradossi della politica non riesco proprio a digerirli. Fortunatamente Carmelo non mi ha invitato come relatore perché così viene sonoramente smentito quel mio detrattore che poche settimane fa (su questo giornale) mi aveva definito “servo sciocco di Carmelo Conte” per via della mia difesa ad oltranza, anche oltre la giusta deontologia professionale, dello stato di diritto dell’ex ministro che la magistratura salernitana violò senza ritegno alcuno. Parlando di paradossi mi viene in mente il compianto sindaco Vincenzo Giordano, anche lui da me difeso ad oltranza, che in un’intervista su Telecolore (proprio nel programma “Resistenze” condotto da Andrea Manzi !!) ebbe a dichiarare che “nessun giornalista salernitano” lo aveva difeso ai tempi di tangentopoli. Come spesso accade, come sempre mi accade, aveva in un sol colpo dimenticato il mio impegno in suo favore; mi arrabbiai, glielo dissi, si scusò, ma lo fece in privato, forse temeva di urtare la suscettibilità dei “salotti e dei circoli riservati” degli uomini di potere e dei giornalisti; salotti e circoli dei quali non ho mai fatto parte. E me ne vanto, perché solo così posso conservare sempre integra la mia libertà. Strana, comunque, la vita (anche quella giornalistica !!), dalle Resistenze ora Andrea Manzi è passato ai Paradossi !! Per chiudere questo approfondimento non posso non elogiare la grande intelligenza politica e la grande lungimiranza mediatica dell’ex ministro Carmelo Conte che, attraverso questi passaggi, prepara per tempo il suo rientro sulla scena nazionale della politica. Del resto, per chi ha la bontà di leggere i miei articoli, l’ho già scritto il 26 novembre 2012 poco dopo l’arrivo di Conte alla presidenza della Fondazione Alario. Lunga vita editoriale a “il Paradosso”.
direttore: Aldo Bianchini