Renato messina
L’argomento casa, si sa, è molto delicato. Su questo tema si vincono (e si perdono) campagne elettorali, così come si va a toccare il cittadino su un bene fondamentale. Sorge però il disperato bisogno di lucidità nelle scelte politiche e quindi, di stracciare l’ipocrisia che la politica ci sta imponendo su questo argomento. Per onestà è doveroso ricordare che per quanto tante famiglie in Italia siano proprietarie di casa esiste, sfortunatamente, una fetta che non lo è (la fascia più povera della popolazione) e che dall’eliminazione (o riduzione) dell’IMU non percepirebbe nessun vantaggio. Secondariamente (e di conseguenza) la fascia più avvantaggiata da un eventuale eliminazione completa di questa tassa sarebbe quella dei proprietari di grandi case (tendenzialmente i più ricchi o quelli con impieghi a tempo indeterminato) perché le aliquote più alte ovviamente ricadono proprio su queste e sulle “seconde case”. Quindi a cosa serve premiare e favorire l’acquisto di grandi case? A niente, neanche se il taglio fosse solo sulla prima casa, se il confronto lo si potesse fare con la riduzione dell’IRAP o del “cuneo fiscale”. Ricordo a tutti infatti che l’IRAP colpisce il “… valore della produzione netta derivante dall’attività esercitata nel territorio della regione.” (Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446), dove per “produzione netta” si intendono anche i costi relativi al personale. Di conseguenza l’IRAP è un potente disincentivo all’assunzione del personale. Stesso discorso si ripropone identico per il famigerato “cuneo fiscale”; la riflessione è quindi presto fatta, esiste un problema di equità (perché aumentare la possibilità di essere assunti è un vantaggio per tutti a prescindere) e uno di efficacia (perché chi è assunto può avere un reddito e, per esempio, comprare casa e pagare l’IMU). In conclusione la domanda nasce spontanea: non è meglio diminuire un disincentivo alle assunzioni, piuttosto che abolire una tassa che ha effetti solo indiretti sulla ripresa? Il problema è alla fine proprio qui; per i cittadini è importante pagare meno tasse possibile, ma è lo Stato che dovrebbe scegliere dove applicare il taglio al fine di massimizzarne gli effetti generali. Sareste disposti a fare la scommessa di tenervi l’IMU per aumentare le possibilità che vostro figlio trovi un posto di lavoro? Se la risposta è sì, forse eviteremo il declino.