SALERNO – Lunedì mattina (8 aprile 2013) scendo in strada per l’acquisto della quotidiana mazzetta di giornali dall’edicola al centro di Torrione. Conoscendo la mia attività di giornalista l’edicolante mi fa: “Dottò !!! … ma sapete che ieri hanno portato Del Mese a Fuorni”. Non faccio una piega, dentro di me trasalisco; mi affretto a sfogliare “Il Mattino” ed a pag. 38 leggo la brutta notizia. Sono le ore 9.00, non ritorno a casa ma salgo in macchina e parto alla volta di Pontecagnano per affrettarmi a portare la mia doverosa solidarietà alla famiglia Del Mese. Busso al citofono ed entro. Parlo prima con Riccardo (fratello di Paolo), poi con Annetta (moglie dell’on. Del Mese), con la cognata Rita e con le figlie di Paolo, Maria Romana e Paola. La sig.ra Annetta sconvolta dalla notizia che le faccio leggere chiama subito l’ospedale di Sarno e dal personale di sorveglianza apprende che il marito è ancora ricoverato nella stanzetta riservata (sono le ore 10.00); Annetta non si ferma e chiama gli avvocati Paolo Toscano e Massimo Torre che non ne sanno nulla ma dichiarano che nella tarda serata di domenica (intorno alla mezzanotte) erano stati raggiunti telefonicamente da alcuni giornalisti in cerca di notizie sull’eventuale trasferimento dall’ospedale di Sarno a Fuorni di Paolo Del Mese. Questo il fatto che, sicuramente, è stato vissuto in maniera forte, per non dire drammatica, da tutta la famiglia Del Mese. Ho lasciato Pontecagnano e lungo la tangenziale verso Salerno mi sono posto alcune domande: 1) Si è trattato di un clamoroso flop di uno dei giornali più seri della Provincia ? 2) L’autrice del pezzo ha preso una cantonata ? 3) C’è stata una fuga di notizie dalla procura ?. Ho cercato di darmi delle risposte e mi sono detto: 1) Il Mattino per scrivere una notizia del genere ha elementi concreti e l’autrice del pezzo ha avuto certamente l’avallo del suo direttore. Quindi, se setaccio le domande, devo pensare legittimamente, innanzitutto come cittadino, che c’è stata una vergognosa fuga di notizie. Per scrivere una cosa del genere, che almeno fino alle ore 12.00 di lunedi 8 aprile 2013 è un “falso conclamato”, sia la giornalista che il giornale o hanno avuto il documento firmato dal PM e dal GIP, o hanno acquisito elementi tali da rendere lo scritto inattaccabile. Dunque dando per buona la posizione del giornale e della giornalista (che non ho il piacere di conoscere !!) debbo legittimamente pensare, ripeto, che ci troviamo di fronte ad un clamoroso caso di fuga di notizie che andrebbe severamente punito. Lo dico direttamente alla Procura della Repubblica di Salerno che da molti anni si distingue nel Paese come una Procura attenta e meticolosa e rivolgo voti al Procuratore Capo affinchè avvii subito un’inchiesta diretta ad identificare l’eventuale trasgressore delle precise e dure leggi che esistono per disciplinare una materia molto insidiosa. Faccio un ulteriore sforzo di collaborazione con gli Organi inquirenti del nostro distretto giudiziario; come in tutte le fughe di notizie c’è una “scaletta di possibili responsabilità” ben precisa, senza perdere tempo a girare intorno all’ostacolo. Dunque chi può aver sfilato il documento o la notizia ? L’ordine è semplice: la Procura, le forze dell’ordine (pochi elementi ai quali è stato eventualmente consegnato l’ordine di trasferimento), gli avvocati difensori, i familiari della parte (cioè di Del Mese). Un ristretto numero di persone da poter rapidamente sentire !! Nessun altro potrebbe aver avuto la possibilità di arrivare sulla notizia; e questo fatto è inquietante perché lascia pensare ad un “possibile complotto” in danno di un indagato, tuttora innocente, che è costretto a vivere personalmente un’esperienza dolorosamente drammatica ed a far vivere la stessa esperienza a tutti i suoi familiari attraverso la pubblicazione di “false notizie”. Insomma la Procura della Repubblica di Salerno ha la possibilità di porsi ai vertici dell’attenzione generale per aver scoperto ed identificato la “prima talpa nazionale”. Lo farà ? I prossimi giorni ci diranno la verità. Per chiudere; tutto questo lo scrivo non solo per personale convinzione che bisogna fare chiarezza su un accadimento gravissimo, ma anche perché la serietà che certamente promanerà dalla Procura possa rassicurare tutti noi cittadini che siamo ansiosi di ritrovare la fiducia nella giustizia.
direttore: Aldo Bianchini