SALERNO – In una delle prime puntate di questa lunga serie dedicata alle “Elezioni 2013” scrissi che Pierluigi Bersani mi appariva “stretto in una morsa tale da condizionarlo fino al punto di spedirlo nella sua Piacenza per continuare a fumare i suoi amati sigari”. Scrissi anche che la precipitosa riconvergenza di Vincenzo De Luca verso Bersani e, quindi, verso le anime morte del PD mi appariva a dir poco sospetta e pericolosa come una “svolta ad U” su un’autostrada. Ovviamente il clamore della ritrovata amicizia e il “soporifero” ricostituente del ventilato incarico ministeriale obnubilarono anche quelle poche e pallide idee di “libertà” della stampa locale; e tutti a correre dietro al futuro ministro. Nessuno aveva capito che dietro la ritrovata amicizia e il possibile incarico si nascondeva, probabilmente, ben altro; anche la frase di Bersani “Chi tocca De Luca tocca me” doveva essere letta in maniera diversa; tutti chiusero gli occhi e qualcuno in questi mesi si è preso anche la briga di beffeggiarmi. Ma qualche volta l’azzecco anche io, fino al punto di aver scoperto e svelato la possibile esistenza di una lettera di “benservito” inviata in questi giorni da Renzi a Russomando (sindaco di Giffoni) per fare verosimilmente spazio e largo a Vincenzo De Luca che ritornerebbe, così, sull’altra sponda; si proprio quella sponda che (come ebbi modo di scrivere) è sorretta dai poteri forti del Paese, e tra questi poteri forti c’è senza dubbio il MPS (Monte dei Paschi di Siena). Ma questa è un’altra storia che provvederò a scrivere nelle prossime puntate. Per ora intendo fermarmi al titolo che ho dato a questo pezzo. Nessuno ha la forza di De Luca e delle sue prorompenti e apodittiche sfuriate televisive: “Dai grillini un cumulo di imbecillità”, avrebbe detto venerdì scorso dalle frequenze di Lira Tv. Sarà anche vero, non mi permetto di dissentire, ma almeno sulla prima imbecillità i grillini hanno avuto ragione e il presidente Napolitano ha chiaramente fatto intendere che le Camere possono lavorare e andare avanti anche con “un governo dimissionario e non sfiduciato dal Parlamento”. Il benservito a De Luca è evidente perché non voglio e non posso credere che venerdì prossimo anche Giorgio Napolitano sarà tacciato di “dire imbecillità”. Su una cosa, però, De Luca ha ragione, le imbecillità le ha commesse in serie Pierluigi Bersani fino ad aver accettato il confronto in “diretta streaming” con i grillini “supponenti e presuntuosi” e nell’aver voluto chiedere al PdL una forma di sostegno totalmente gratuita. Sul piano squisitamente politico la gaffe di De Luca è ancora più grave in quanto i grillini sono stati votati dal 25% degli elettori e non è credibile che tutti siano imbecilli; l’offesa è veramente grave e costringe sempre di più De Luca a rintanarsi nel suo fortino salernitano dove, dopo il voto, si ritrova accanto soltanto Fulvio Bonavitacola. Tutti gli altri parlamentari, sia nazionali che regionali, non fanno parte del suo “credo politico”: Iannuzzi, Valiante, Capozzolo, Saggese, Vaccaro, D’Attorre, ecc. ecc. stanno tutti assediando De Luca e cercano anche di scippargli la tanto agognata segreteria provinciale del partito attraverso la “finta rivoluzione giovanile” di Vincenzo Pedace (presidente dei Giovani Democratici). La stampa fatalmente ma anche se lentamente si schiererà con questi ultimi e non sarà più sufficiente “dettare i pezzi” a qualche giovane e giovanile giornalista; anche perché in lontananza comincia (anche qui lentamente !!) a stagliarsi molto bene la figura e l’azione dell’ex ministro Mara Carfagna che pare abbia deciso (finalmente !!) di dedicarsi seriamente alla politica ed alla sua città. E gli effetti si stanno vedendo sempre di più, giorno dopo giorno. E’ partita dalla rivoluzione interna al partito e dalle uova-colombe pasquali distribuite ai bambini dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona in San Leonardo, proprio come faceva De Luca qualche anno fa; poi passerà a presidiare settimanalmente una tv locale (la lotta per accaparrarsela è già aspra !!) dalle cui frequenze poter pontificare, e allora saranno dolori veri per De Luca. Uomo avvisato mezzo salvato, la Carfagna sul piano comunicazionale non ha nulla da invidiare a nessuno. Questo il quadro politico, al momento, che potrebbe subire variazioni dall’altro quadro, quello politico-giudiziario costruito intorno al MPS (Monte Paschi Siena) e che in questi ultimi mesi è in rapida evoluzione. Buona Pasqua a tutti. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini
Acuto.