Comunicazione insufficiente e palesi contrasti hanno determinato il clamoroso flop
Aldo Bianchini
Cava de’ Tirreni – E pensare che doveva e poteva essere l’occasione storica per il rilancio in campo nazionale della cittadina metelliana, additata fino a qualche anno fa come la “Svizzera in miniatura”. Parlo del millennio dell’abbazia benedettina che proprio nel 2011 compie i suoi mille anni di storia. Un’occasione unica, dunque, che è stata sprecata. E pensare che in merito è stata approvata anche una legge speciale dal Parlamento per lo stanziamento dei fondi necessari alla bisogna.; forse la guerra iniziò proprio da lì. Luigi Gravagnuolo, da esperto comunicatore qual è, aveva capito per tempo l’importanza di tale evento ed aveva addirittura basato la sua vincente campagna elettorale a sindaco di Cava proprio sul grande evento. Tutti si resero subito conto che l’evento avrebbe reso a Gravagnuolo un’immagine nazionale e locale difficilmente battibile ed iniziarono subito i veleni, anche all’interno della sua stessa maggioranza. Il primo colpo negativo ci fu nel decorso parlamentare per l’approvazione della legge di finanziamento; in quell’occasione, forse, Gravagnuolo commise il suo primo errore mediando compromessi con il suo rivale Edmondo Cirielli. Poi ci fu lo schiaffo di Bondi e Carfagna che non si presentarono all’inaugurazione ufficiale delle cerimonie di avvicinamento al millennio (ma allora la Carfagna viaggiava a braccetto con Cirielli). Infine le congiure interne lo defenestrarono addirittura da sindaco, e con Gravagnuolo anche il millennio subì un grosso scossone. Altri mesi passati a vuoto, poi l’insediamento della nuova maggioranza e l’incontro Cirielli/Chianetta (ex abate) che prometteva una pronta ripresa organizzativa. Ma a sorpresa arriva, anche in maniera abbastanza sorda ed oscura, il siluramento dell’abate Chianetta. Forse qualcuno volle fargli pagare il suo rapido avvicinamento al centro destra cavese !! Poi è stata una continua frana, fin quasi a far passare inosservate le varie manifestazioni che pure sono state organizzate. Non c’è un solo soggetto nel centro-destra che sappia fare comunicazione, questa è la vera e amara constatazione. La comunicazione sembra essere diventata la materia in cui tutti si esercitano alla grande ritenendo, anche gli più sprovveduti, di saperla fare. Non basta un tesserino da giornalista, non bastano conoscenze ed amicizie, non bastano centinaia di comunicati, non bastano le sponsorizzazioni e, soprattutto, non può mai essere presa sottogamba. Per fare una buona comunicazione ci vuole l’esperto, il profondo conoscitore, e a Cava de’ Tirreni (così come nel resto della provincia) c’è un solo vero comunicatore, il suo nome è Luigi Gravagnuolo. Che piaccia o no la comunicazione Lui la conosce fin nei minimi dettagli e nei meandri più oscuri. Peccato, un vero peccato che la città di Cava abbia perso, ormai irreparabilmente, quest’ultima grande occasione. Il sindaco Galdi ha promesso che parlerà soltanto dal 1° gennaio 2012: a che pro e per spiegare cosa? Inutile, meglio zittire a meno che non abbia i numeri per spiegare cosa è realmente accaduto, perché Chianetta (che pure era arrivato al Papa con Gravagnuolo) è stato fatto fuori, e quali e quante sono state le lotte intestine che hanno fatto naufragare definitivamente il sogno di avere il Santo Padre nella città metelliana.
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Caro Aldo…ma anche il Papa è venuto meno….Altrimenti la città di Cava ed il Monastero avrebbero avuto il giusto rilievo.Però l’Abbazia è fin troppo conosciuta perla sua storia millenaria.Il difetto di comunicazione si acuisce sempre nel centrodestra..finchè c’è il comunicatore De Luca altro che Gravagnuolo!