E’ uscito il 13 Marzo l’ultimo libro di Emanuele Ferragina, economista, lecteurer presso l’Università di Oxford, dove si occupa di welfare, partecipazione sociale e diseguaglianza, cofondatore, insieme ad altri ricercatori italiani all’estero, del Think Tank Fonderia Oxford e di un blog personale sul giornale “Il Fatto Quotidiano”.
Il libro, dal titolo “Chi troppo chi niente” è, come lo definisce l’autore, un “viaggio nell’Italia che paga ogni giorno il peso della diseguaglianza” in cui viene fatta una fotografia del nostro paese, caratterizzato da forti s quilibri a livello economico e sociale che ne limitano la crescita, cercando di offrire, attraverso un’attenta e particolareggiata analisi, delle soluzioni valide e concrete a questa stortura.
“Chi troppo chi niente” si struttura in quattro parti:
– “Come le disuguaglianze deprimano l’economia e scalfiscano la coesione sociale”. Nella prima parte si analizza il contesto attuale in cui si evince che il nostro paese ha raggiunto un livello di diseguaglianza intollerabile. Da ricerche effettuate siamo risultati non solo la nazione più diseguale d’Europa, seconda solo al Portogallo, ma anche quella a più bassa mobilità sociale. Dati alla mano, il 10% delle famiglie più ricche possiede il 27% del reddito totale ed il 40% della ricchezza nazionale, i 10 italiani più ricchi possiedono quanto tre milioni di poveri, la tassazzione sulla ricchezza è molto bassa al contrario di quella sul reddito da lavoro ormai divenuta insostenibile, la distribuzione della ricchezza negli ultimi 20 anni è cambiata drasticamente favorendo solo alcuni parti sociali, spostandosi dai giovani agli anziani e dagli operai ai dirigenti.
– Le cinque aree da cui partire per riformare il paese. Nella seconda parte, dopo la fotografia del sistema socio economico, si passa all’azione, attraverso una serie di proposte volte a risolvere le problematiche evidenziate in precedenza. Le possibili soluzioni alla diseguaglianza cronica del Belpaese possono essere riassunte in cinque campi di intervento che hanno tutti l’obiettivo di ridurre la dieguaglianza, e riguardano la riforma degli ordini professionali, il sistema previdenziale, la riforma del lavoro, un nuovo sistema di coesione sociale ed un federalismo fiscale efficiente, efficace e produttivo.
– Da dove prendere i soldi per avviare l’agenda dell’uguaglianza. In questo capitolo viene effettuata un’analisi di fattibilità economica di questo progetto, sulla base delle soluzioni proposte precedentemente, attraverso la ricerca di risorse finanziarie che consentano l’attuazione di questi piani. Tra le soluzioni ipotizzate, una maggiore tassazione sui patrimoni e le rendite finanziarie e la contemporanea detassazione sul lavoro e sulle imprese, che in tal modo saranno più incentivate ad assumere nuovo capitale umano.
– L’esistenza di una coalizione maggioritaria di elettori, che avrebbero tutto l’interesse a sposare il progetto. Nell’ultima parte, di più ampio respiro e a connotazione politico sociale, si evince che la maggior parte della popolazione italiana, ben 25 milioni di votanti, pari a più del 50% degli elettori, avrebbe tutto l’interesse a realizzare in concreto questo piano, e ad attivare la cosidetta “Agenda per l’Uguaglianza”
Dal libro si evidenzia tutta la voglia di cambiamento che si potrebbe realizzare nel nostro paese e quanta parte della nostra società ha ancora l’energia e la forza per modificare la situazione attuale.
Verranno effettuate varie serate di presentazioni in tutta Italia in cui sarà possibile incontrare di persona Emanuele Ferragina; l’elemento di novità di questo lavoro sta nella possibilità di interagire, grazie ai social network, con l’autore, comunicando direttamente attraverso la pagina Facebook dedicata a “Chi troppo chi niente” o al blog Fonderia Oxford, lasciando suggerimenti, critiche, commenti o richiedendo approfondimenti su questioni che sono risultate di particolare interesse dopo la lettura del libro.