Questa volta non si tratta nè di slogan nè di canzoni di protesta. La ribellione nei Paesi arabi cambia forma e si trasforma in danza. Dal Marocco, passando per la Tunisia, attraversando l’Egitto e il Libano, la danza « Harlem Shake » si diffone fino alla Giordania e all’Arabia Saudita. Arma di protesta contro l’estremismo religioso rappresentato dai nuovi potere usciti vincitori dalla « primavera araba » ancora in corso in Tunisia e in Egitto, la danza scuote i paesi più conservatori come l’Arabia Saudita, baluardo dell’Islam sunnita, e l’impenetrabile Siria in cui si accompagna al messaggio di pace. Dopo aver invaso i web australiano, americano e britannico, l’onda rivoluzionaria e provocatrice della harlem Shake impazza sui siti arabi. Su Youtube sono stati caricati video girati in vari angoli delle città di Tunisi, Beirut e il Cairo che ritraggono giovani, mascherati e spesso mezzi nudi, immersi nella danza frenetica al ritmo di electro dance della « Harlem Shake » del dj americano Baauer. La Harlem Shake è nata all’inizio dello scorso febbraio in Australia e in alcuni paesi del Maghreb e del Medio Oriente si è arricchita di nuove sfumature, adattandosi al contesto socio-politico del momento, segnato da contrasti, contraddizioni e violenza. Questa nuova forma di ribellione al modo di pensare, che esprime particolare disappunto per il rigore religioso e l’estremismo tornato alla ribalta, ha trasvolto le etichette, il perbenismo e gli schemi rigorosi fissati dentro una cornice che separa il buono dal male, il lecito dal tabù. Le reazioni non si sono fatte attendere : la danza attenderebbe alla morale islamica. In Tunisia i salafiti hanno giudicato la danza una vera e propria indecenza, in Egitto un gruppo di giovani si è riunito il 28 febbraio scorso davanti al quartire generale dei Fratelli Musulmani per manifestare contro l’arresto di quattro giovani che, qualche giorno prima, avevano danzato la Harlem Shake in pubblico con abbigliamenti osé. In altri paesi la reazione è stata più blanda : su youtube circolano video di harlem Shake girati per lo più in uffici, scuole e giardini in Marocco, Libano, Giordania e persino in Arabia Saudita.
direttore: Aldo Bianchini