SALERNO – “Perché tanta segretezza della Chiesa e nella Chiesa ? Perché tutto deve sempre essere avvolto nel mistero ? Perché la Curia romana, e non solo, danno da sempre esempi di attaccamento al potere umano ? Perché le dimissioni del Papa”. Sono soltanto alcune delle mille e mille domande che in questi giorni e in queste ore affollano la mente e la fede dei miliardi d cattolici. Le domande discendono dalla ovvia constatazione di un fatto molto chiaro: la Chiesa è da sempre organizzata in maniera verticistica in cui ognuno deve obbedienza cieca ed assoluta a chi sta uno scalino al di sopra: l’Arciprete, il Monsignore, il Vescovo, l’Arcivescovo, il Cardinale, il Papa; obbedienza assoluta senza nascondere mai nulla. Questo il principio posto alla base dell’ordinamento della Chiesa Cattolica Romana, principio fondante che è servito per la stessa sopravvivenza nei secoli della Chiesa di Pietro. Insomma nell’ambito della Chiesa tutto dovrebbe e essere pubblico e niente dovrebbe essere mantenuto segreto, almeno al suo capo spirituale e morale. E un dogma insostituibile e irreversibile. La vita della Chiesa è pubblica nella riservatezza, la segretezza richiama più altre esperienze che quella religiosa. L’unico segreto nobile del mondo cattolico è quello del confessore. E allora al di là del Tevere cosa è successo, qualcuno forse non ha colto il principio fondante? E da qui e solo da qui le dimissioni del Pontefice ? Qualcuno ha disobbedito e paradossalmente il Papa si è sentito tradito. Non basta. Il Santo Padre, forte propugnatore delle dimissioni di Giovanni Paolo II quando era ormai alla fine, ha voluto con il suo gesto dare corpo alle sue idee ed ai suoi studi e valutando se stesso sul viale del tramonto fisico e psichico si è dimesso. Un’interpretazione alquanto corretta e verosimilmente sostenibile l’ha data Giovanni Falci (avvocato penalista di Salerno) in un suo approfondimento su Roma-Cronaca del 27 febbraio scorso: <<… In un mondo dominato dal possedere sia nin termini economici che di potere, il Papa ha voluto chiarire che lui non ci sta e, quindi, con una decisione “scandalosa” ha rinunciato a possedere e al potere …>>, del resto, aggiunge Falci << … Non fu scandalosa, ad esempio, la rinuncia di Gesù alle provocazioni del diavolo nel deserto ? e non fu scandaloso in quella società predicare l’uguaglianza e il perdono del proprio nemico, il non giudicare per non essere giudicati ? >>. Certamente una visione laica, molto laica, di Giovanni Falci; una visione che è certamente al passo con i tempi. Come si fa a comprendere la battaglia dell’allora cardinale Ratzinger nel voler fissare l’età di uscita dei vescovi e dei cardinali se non si arriva a fissare una presumibile età anche per il Sommo Pontefice. Immolarsi sulla Croce come fece Giovanni Paolo II è certamente un grande insegnamento ma è anche un voler a tutti i costi trasformare il sacrificio, la sofferenza e il dolore in uno spettacolo mediatico. Questo la Chiesa non può permetterlo né permetterselo; per questo il decisionismo tutto tedesco di Benedetto XVI è da rispettare sempre e comunque. Oggi alle 17.00 si sfilerà l’anello papale che verrà subito distrutto, poi in elicottero volerà verso Castelgandolfo da dove assisterà alla proclamazione del suo successore che avverrà nelle prossime settimane quando il Grande Camerlengo chiuderà il portone della Cappella Sistina per dare l’avvio al Conclave. La Chiesa, il Mondo, l’intera umanità avranno vissuto, a quel punto, un momento di eccezionale portata storica che non si verificava da circa ottocento anni.
direttore: Aldo Bianchini
Conclave:Per me i Cardinali in Conclave dovrebbero far uscire una Delegazione per inviarla da Papa Benedetto chiedendogli di desistere dalla sua decisione di abdicare.Inoltre dovrebbero presentare nelle sue mani le dimissioni da ogni incarico ed accettare qualsiasi decisione del Pontefice per alcuni anche il ritiro della berretta cardinalizia. Mi sembra ogni giorno più chiaro che Benedetto XVI é dalla parte della ragione e della verità:Dio è dalla sua parte.Non possiamo rinunciare a Lui.